Carlo Felice Chiesa

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Carlo Felice Chiesa (1954 – vivente), giornalista italiano.

Citazioni di Carlo Felice Chiesa[modifica]

Citazioni tratte da articoli[modifica]

Calcio 2000[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Su Carlo Carcano, parlandone da allenatore] Fine psicologo e allenatore tatticamente pragmatico.[2]
  • [Su Gianni Rivera] Uno stile inarrivabile: il tocco di velluto, il passaggio rasoterra millimetrico, il senso del gol.[3]
  • [Su Gianni Rivera] Piedi da artista, inventiva da grande regista e senso del gol fanno di Rivera uno dei giganti di ogni epoca del calcio mondiale.[4]

Guerin Sportivo[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Ravanelli [...] ha rappresentato e continua a incarnare una vera sorpresa, come se ogni prodezza fosse destinata invariabilmente a far gridare al miracolo. Il fatto è che Fabrizio è un ruspante "muratore del gol", come ebbe lui stesso a definirsi pittorescamente [...]. Mirabile sintesi di un carattere controcorrente: nessuna concessione al divismo, nessun cedimento alla superbia, ma una tenace difesa della propria individualità. Fatta di valori autentici, rivelati con pudore ma con fermezza, difesi con la stessa caparbietà brandita nelle occasioni-chiave della carriera. Già, perché sotto sotto, da buon gladiatore di provincia, Fabrizio Ravanelli è un duro e quei capelli bianchi (gli sono spuntati a otto anni, un fatto ereditario) sono sempre stati in sintonia con una personalità precocemente adulta, indisponibile alla resa quasi la sostenesse una esperienza meno labile. [...] Genuino, senza finzioni, non filtrato dalla popolarità di questi ultimi anni. Uno da catena di montaggio del gol, uno che non tira indietro la gamba, che sa assumersi anche i rischi del tiro sbilenco, della figuraccia da piedi non proprio delicati. [...] Ecco, il goleador ruspante finisce col rivelare doti tecniche fin qui misconosciute, specie perché emarginate dall'irriducibile foga propulsiva che ne rappresenta il dato distintivo più rilevante.[5]
  • Gol classico, alla Vialli: gol di potenza e di violenza, uno strappo negli ultimi sfiniti minuti di partita, quando gli altri ansimano e lui, Vialli, estrae gli artigli atletici per confezionare la prodezza.[6]
  • La rabbia, la grinta e una forza fisica esplosiva animano questo sospiratissimo ventitreesimo scudetto juventino come nervose belve assetate di preda. Il capolavoro di Lippi, a ben guardare, sta proprio qui: nell'essere riuscito a costruire uno squadrone "alla Trapattoni" (dei tempi d'oro), così ricreando il magico clima della Juve dominatrice per un decennio del calcio italiano. [...] La «fame di successi», però, non basta se a innervarla non ci sono la classe individuale e un impianto tattico di prim'ordine. [...] nessuno si sente in riserva, perché la preparazione del «mago» Ventrone garantisce garretti bollenti e vitalità indiavolata anche ai giocatori fin qui teoricamente più spremuti.[7]
  • [Sulla Juventus Football Club 1994-1995] È una Juve di duri. Lippi ha montato un telaio tutto a barre d'acciaio e rinforzi in ogni settore. In difesa, Kohler e il rinato Carrera mulinano clave impressionanti davanti a Tyson Peruzzi, mentre Ferrara digrigna tackle taglienti come lame. A centrocampo [...] Paulo Sousa è un gigante, estirpa palloni e li trasforma in fulminanti suggerimenti in verticale a getto continuo, tuffandosi a corpo morto in ogni contrasto come se un fuoco gli ardesse sotto i bulloni. [...] sono ormai mesi che l'asso portoghese impone i diritti della sua regia tutta nerbo, muscoli e fosforo [...]. Infine, i due indemoniati dell'attacco. Lippi ha costruito sull'incerto Ravanelli delle scorse stagioni, perennemente a metà tra la voglia di emergere e l'inciampo su presunti limiti tecnici, un formidabile colosso a tutto campo. Terzino, mediano, ala destra e poi sinistra, centravanti quando occorre, cioè nel momento in cui magari filtra in area un assist e c'è da imporre i diritti del cannoniere di razza: un bel competitore per l'uomo ovunque Vialli, che si trova accanto un partner disponibilissimo a correre le sue stesse trafelate avventure. [...] Più si ragiona di questa Juve, più si corre il rischio di dimenticare Roby Baggio, diventato uno degli undici, non più l'imprescindibile faro. Lippi si era proposto di costruire una Juve non Baggiodipendente: c'è riuscito in pieno. [...] chi l'avrebbe mai detto, solo qualche mese fa?[7]
  • [Sulla finale della UEFA Champions League 1994-1995] C'è modo e modo di perdere la Coppa dei Campioni all'ultimo tuffo. Il Milan, cecchè ne dica Capello, ha scelto il basso profilo, una appiccicosa mediocrità, un'astensione poco in linea con i suoi precedenti e forse è stato proprio questo nascondersi dietro le quinte della partita decisiva a indispettire e deludere le colonne del tifo ben oltre la mancata conquista. Un Diavolo accucciato fino al limite della remissività: questa l'immagine dei rossoneri sotto i riflettori del Prater [...][8]

Il secolo azzurro[modifica]

  • [Su Luigi Bertolini] Formidabile difensore, dalla tipica benda sulla fronte, con la quale pareva calamitare i palloni, tanto facile e perentorio gli riusciva il colpo di testa. (pp. 78-79)
  • [Su Luigi Bertolini] Uno degli uomini chiave della leggenda del quinquennio juventino e del periodo d'oro della nazionale di Pozzo. (pp. 78-79)
  • Se fosse possibile una graduatoria assoluta dei grandi registi del calcio mondiale di ogni epoca, probabilmente Adolfo Baloncieri, atleta di un tempo tanto remoto rispetto al nostro, finirebbe tra i primi, se non il primo in assoluto. (pp. 165-166)
  • [Su Carlo Carcano, parlandone da calciatore] Fisicamente prestante, tecnicamente dotato, trovò la naturale collocazione al centro della mediana, abile a sradicare palloni come a rilanciare l'azione, grazie alla sua intelligenza tattica. (pp. 204-205)
  • [Su Giovanni Ferrari] Una della più complete mezzali sinistre della storia. (p. 253)
  • [Su Luis Monti] Fisicamente massiccio, dotato di una naturale predisposizione al tackle [...]. La durezza dei suoi interventi era proverbiale, come la sua resistenza al dolore. (pp. 323-324)
  • [Su Bruno Pesaola] Geniale nel pennellare cross millimetrici. (p. 354)
  • [Su Silvio Piola] Il classico ariete da area di rigore, ma la completezza tecnica gli consentiva di partecipare alla manovra, la classe gli apriva le porte di ogni tipo di conclusione a rete: formidabile il tiro dalla distanza, spettacolare la rovesciata. [Con la maturità] il suo fisico si irrobustì [...] compensando con potenza ciò che perdeva in agilità pura. Fu a quel punto che emerse la qualità dei piedi, capaci di "tagli" raffinati, di dai e vai in corsa con l'esterno, completandone il ritratto di fuoriclasse. (p. 358)
  • [Su Pietro Rava] Fisicamente prestante, forte di testa, capace di colpire con entrambi i piedi, abile nell'anticipo [...] asciutto nel gesto, spiccio nelle entrate, agile nelle incursioni offensive ma sempre con la sbrigatività dell'interdittore di vocazione. (pp. 370-371)
  • [Su Enrico Rivolta] Insofferente alle regole, spirito libero fino all'eccesso. (p. 377)

Note[modifica]

  1. Citato in Giancarlo De Sisti, cinquantamila.corriere.it, 5 ottobre 2008.
  2. Da La grande storia dello scudetto, 1ª puntata, Calcio 2000, dicembre 2001, pp. 54-70.
  3. Da Due stagioni da gran Signora in Il grande romanzo dello scudetto, 15ª puntata, Calcio 2000, maggio 2003, p. 78.
  4. Da Milan Story. L'avventura tricolore da Kiplin a Sheva, Calcio 2000, giugno 2004, p. 41.
  5. Da Il muratore del gol, Guerin Sportivo nº 3 (1029), 18-24 gennaio 1995, pp. 8-9.
  6. Da SuperVialli, Guerin Sportivo nº 9 (1035), 1º-7 marzo 1995, p. 8.
  7. a b Da I duri di Lippi, Guerin Sportivo nº 14 (1040), 5-11 aprile 1995, pp. 6-7.
  8. Da Mai più piccolo Diavolo, Guerin Sportivo nº 22 (1048), 31 maggio – 6 giugno 1995, p. 25.

Bibliografia[modifica]

  • Carlo Felice Chiesa, Il secolo azzurro. 1910-2010, statistiche di Lamberto Bertozzi, Bologna, Minerva, 2010. ISBN 978-88-7381-310-1

Altri progetti[modifica]