Audrey Marnay
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Audrey Marnay (1980 – vivente), supermodella francese.
Intervista di Serena Tibaldi, repubblica.it, 7 marzo 2015.
- Mi entusiasma che molti fotografi si ricordino delle foto che ho fatto anni fa: capire che sono legati a certe immagini, e che vogliono costruire qualcosa assieme mi galvanizza. Credo che il continuo guardare dell'ambiente a noi modelle del passato accada perché all'epoca Internet era agli inizi e i social media non esistevano: se volevi una rivista straniera dovevi aspettare che arrivasse in edicola e sopportare l'attesa. Le cose le dovevi volere davvero, e per questo ti ci affezionavi di più, quindi è a quelle che la tua estetica fa maggiormente riferimento. Oggi tutto è su Instagram e su Facebook in un paio di minuti: guardi e dimentichi. Anche con le modelle è così: lavorano due anni, aprono un account Instagram, diventano "dive", incidono un disco, fanno un film, e tutto prima dei 22 anni. E poi? Facile scomparire in un mondo così superficiale.
- Avevo cominciato per caso, perché l'ufficio di mio padre era di fronte a un'agenzia di modelle: io mi sono proposta senza avere la più pallida idea di cosa si trattasse, e non mi sono più fermata. Poi, verso i 25 anni, dopo 10 anni di carriera, sono tornata a vivere a Parigi, lasciando New York dove mi ero trasferita: volevo parlare francese, ne avevo bisogno. Ho frequentato un corso di recitazione per due anni, ho capito che era quello che volevo fare, e ho cominciato a fare provini.
- L'anno scorso, agli ultimi mesi della mia gravidanza, mi sono proposta a L'Officiel come loro stylist per l'alta moda, ed è stato fantastico! Sono stata ai défilé, tutta compita col mio enorme pancione, ho scelto i look, ho lavorato sul set, ed è andata benissimo: anche perché, ammettiamolo, ho lavorato con i migliori, un po' d'esperienza l'ho fatta.
- [Sulle modelle] Le incrocio nei backstage, e sono tutte annoiate e infastidite. Ma insomma: viaggi, indossi cose meravigliose, lavori con persone incredibili, guadagni cifre che ti permetteranno di vivere con serenità, e hai il coraggio di lamentarti? Io certe cose non le capirò mai.
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