Augusta (Italia)
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Citazioni su Augusta.
- Catania era una gran città: l'arse il vulcaniche è in quest'isola, onde l'imperatore fabbricò invece quella città, alla quale pose il nome di Gstârah. (Al-Nuwayri)
- Dopo esaminò la fortezza sull'acqua di Augusta, che prende il nome dal suo fondatore Torre d'Avila. Essa è costruita a forma di cerchio su una roccia in mezzo al mare. Proprio nel centro si erge un faro artificiale o torre con una luce, che è protetta da uno scudo a forma di chiocciola in modo tale che nessun colpo di arma da fuoco possa danneggiarla. (Ferdinando Alberto I di Brunswick-Lüneburg)
- Il castellano del posto gli mostrò un forte i cui cannoni controllano tutte le strade della città, nella quale si produce la migliore qualità di sale, che è esportato in paesi vicini e lontani, inclusa Venezia. (Ferdinando Alberto I di Brunswick-Lüneburg)
- «Sei stato mai ad Augusta, tu, Corbera?». Vi ero stato tre mesi da recluta; durante le ore di libera uscita in due o tre si prendeva una barca e si andava in giro nelle acque trasparenti dei golfi. Dopo la mia risposta tacque; poi, con voce irritata: «E in quel golfettino interno, più in su di punta Izzo, dietro la collina che sovrasta le saline, voi cappelloni siete mai andati?» «Certo; è il più bel posto della Sicilia, per fortuna non ancora scoperto dai dopolavoristi. La costa è selvaggia, è vero, senatore? Completamente deserta, non si vede neppure una casa; il mare è del colore dei pavoni; e proprio di fronte, al di là di queste onde cangianti, sale l'Etna; da nessun altro posto è bello come da lì, calmo, possente, davvero divino. È uno di quei luoghi nei quali si vede un aspetto eterno di quell'isola che tanto scioccamente ha volto le spalle alla sua vocazione che era quella di servir da pascolo per gli armenti del sole.» (Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
- Vi sono in Augusta tre fortezze; cioè una dentro alla città in alto; una nella bocca del porto, che è molto grande dentro, ed un'altra però dentro al porto, divisa in due sopra due scoglietti vicino l'uno all'altro. (Pietro Della Valle)