Brian Froud

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Froud nel 2012

Brian Froud (1947 – vivente), pittore e illustratore inglese.

Citazioni di Brian Froud[modifica]

Dall'intervista di Fantasy Magazine

in 2006 - Alan Lee & Brian Froud, Luccacomicsandgames.com, 2006

  • Quando ho iniziato nel campo dell'illustrazione ho dipinto svariati tipi di soggetti, ma, indipendentemente da quanta ricerca facessi sbagliavo sembre qualcosa: il cordame nelle navi di pirati o le uniformi dei soldati... Così decisi di dipingere esseri invisibili di modo che nessuno potesse dirmi che avevo sbagliato!
  • Man mano che invecchio mi accorgo che il tempo sta correndo via. Ho così tante idee che vorrei esprimere e lavorare in digitale, che è più veloce, è molto attraente. Io mi vedo non solo come un pittore, ma come un creatore di immagini. Con il digitale si possono creare immagini significative molto rapidamente. Però dove sta la magia? A volte c'è più magia in un semplice tratto di matita su un pezzo di carta ed è questo che mi intriga e mi attrae ancora.
  • La maggior parte delle convention sono grandi e senz'anima, ma essere a Lucca Comics&Games e come far parte di una grande famiglia.
  • Raccomanderei Lucca per i sorrisi del cibo e la qualità delle ragazze. Sugli organizzatori meno dico meglio è!

Dall'intervista di Fantasy Magazine

in Brian e Wendy Froud, Fantasymagazine.it, 6 novembre 2006

  • Avevamo fatto una quantità di ricerche e avevamo scoperto che nella tradizione inglese le fate sono molto più complesse e oscure di quanto non appaiano normalmente nei libri per bambini.
  • Mi sono concentrato presto sul disegno di fate e di determinati tipi di creature magiche perché per me sono parte del reale quanto tutto quello che ci circonda.
  • Secondo me alcuni autori eccedono con colori e dettagli. Insistono tanto sulle immagini da renderle troppo artificiose e iperrealistiche, ma così le allontanano dallo spettatore.
  • Credo sia bellissimo condividere la stessa passione, sapere di stare andando nella stessa direzione.
  • Amo ancora dipingere, ovviamente, ma le foto hanno il vantaggio di essere immediate. Consentono di fermare un momento o una luce interessante. Non c'è abbastanza tempo per dipingere tutto quello che vorrei.

Da The World of the Dark Crystal

in Making-of. The World of the Dark Crystal. Registi: Jim Henson e Frank Oz. 1982. Steelbook 2 Dischi. Universal, 2018.

  • Facemmo molte ricerche. Leggemmo molto sulle varie religioni e filosofie e forme d'arte. Volevamo rendere vivi questi personaggi che esistessero nel loro mondo non solo per il breve periodo di tempo in cui li vedevamo nel film. Vogliamo sapere che quando li lasciamo alla fine del film loro vivranno ancora. Avranno lo stesso stile di vita.
  • Gli Skeksis dovevano avere uno sguardo penetrante. Gli Skeksis sono la razza malvagia degli esseri viventi del film. Sono in parte dei rettili, in parte uccelli predatori, in parte draghi.
  • I Mistici, che sono la razza nobile che ha educato Jen, il Gelfling, sono in parte dei vecchi maghi e in parte degli strani animali.
  • [Sui Gelfling] Sono quelle con cui ci identifichiamo. Ci portano attraverso il film.
  • Originariamente avevamo concepito i Podling come parte del suolo stesso, quindi gli abbiamo dato una forma simile a quella delle patate.

Dal commentario del Blu-Ray di Dark Crystal

in Commentario audio: Dark Crystal. Narratore: Brian Froud. Registi: Jim Henson e Frank Oz. 1982. Steelbook 2 Dischi. Universal, 2018.

  • Per tutto questo film ci sono molti simboli. Ho dovuto disegnare un mondo intero, un mondo che non era mai stato visto prima e che [...] si percepisse essere reale, che avesse, in particolare, una storia. Aveva un passato, perché eravamo appena arrivati in questo posto e dovevamo credere in quello che vedevamo. Così pensai che se ogni cosa che si vedeva avesse avuto sopra qualche simbolo, e forme che sembrassero essere collegate in maniera specifica a questo mondo, si avrebbe avuta l'impressione che fosse un mondo antico.
  • Qualche anno fa, alla presentazione di questo film ad Albuquerque, c'era un pubblico di studenti universitari. Non riuscirono a cogliere quello che vedevano.
    Dicevano:"Beh, cos'è questo?"
    E io risposi: "Sono pupazzi".
    Il fatto è che loro erano cresciuti nell'era del digitale e il digitale ha la sua qualità, e questo ha un altro tipo di qualità, ed è per via del fatto che è reale. È fisico. Tutto quello che vedete è stato costruito. [...] La gravità ne fa parte, quindi tutto cade e si muove nel modo che conosciamo. E questo conferisce molta immediatezza al film. E penso che questo sia quello che il pubblico apprezzi del film ancora oggi. Pensavamo di fare altri film come questo, ma non li abbiamo mai fatti. Quindi questo spicca, rimane isolato come una specie di evento speciale.
  • Una volta ho visto questo film in italiano, ed era esilarante. [...] Questa scena [degli Skeksis che complottano fra di loro], in particolare, era molto divertente, perché quando lo ascolti in italiano, è come se fosse un Vaticano demente.
  • [Su Aughra] A proposito di simboli, è un altro personaggio simbolico. [...] Secondo me, è davvero madre terra. È davvero la Terra di per sé. Voglio dire, conosce bene questo mondo e non te lo dice, e mantiene segrete alcune cose. Quindi, voglio dire, è molto ambivalente, per questo mi piace. Non sai mai esattamente da che parte sta.
  • [Su Aughra] Vedete, la disegnai con un occhio solo. Secondo la tradizione, avere un solo occhio significa avere un occhio che guarda all'infuori, al mondo, e l'altro, quello che non ha, guarda verso l'interno, che è discernimento. Questo significa che è saggia. Inoltre ha, se ci fate caso, ha, al centro della fronte, questa pietra, e quello è il simbolo del terzo occhio, dell'intuizione psichica.
  • Abbiamo inventato una storia che ci piaceva. Cioè, abbiamo fatto questo film per noi stessi. [...] Non si potrebbe rifare. I commercialisti non ti permetterebbero di farlo, o gli addetti al marketing direbbero: "Beh, chi...? Dovete definire il vostro audience". E Jim voleva solo divertirsi. Voleva sperimentare delle idee e credo davvero che questo abbia un aspetto mistico tipico di Jim Henson. Sapete, era un pensatore profondo. E credo che questo [...] indica parte della sua filosofia sul fatto che tutto sia collegato, qui. Ecco perché quando lo disegnai, ho messo questi simboli e geometria. Tutto, persino le creature, hanno simbolismi. E dice che tutto in questo mondo è collegato, che tutti hanno bisogno di contare sul prossimo, e lo fanno davvero. La risoluzione del film è portare le creature tutte insieme.
  • Il Gran Ciambellano tiene uno scettro ed ha una forma tipo uncino. Ora, l'idea dietro questo simbolismo è che c'era questo simbolo, che è l'ouroboros, che è un serpente che ingoia la sua stessa coda. E questo è un simbolo di rinnovo, e gli Skeksis hanno interrotto questo ritmo. Non esiste il rinnovo, hanno rotto il cerchio. [...] Quello era prima un dragone, ed ora è più questo orribile insetto. Fuori dalla bocca gli viene fuori questo artiglio, ed è una alterazione di qualcosa che un tempo era bella.
  • Ora, l'occhio di Aughra, di cui ne parlavo prima, è anch'esso simbolico di per sé. Non solo per il discernimento, ma la forma riguarda ciò che sta per succedere. Ci sono simboli di cerchi nel film e quando arriviamo alla Grande Congiunzione tre cerchi si uniscono in una linea. E quando succede, creano un occhio. E l'occhio di Aughra era un indizio di quanto sia importante anche lei nello sviluppo di questa storia.
  • Ci sono simboli sui costumi dei Mistici ed anche sui loro volti. Queste creature sono fatte dalla terra in un senso e lo riflettono. E ci sono trame e ritmi di natura disegnati su quei costumi, come guardare ad un modello del tempo o come guardare al DNA che è tutto fatto di spirali. Spirali, di nuovo, sono molto importanti in questo film.
  • Ora, la figura risolutiva, l'urSkeks, mi delude un po' perché era un effetto speciale. Abbiamo creato davvero il pupazzo, ma sebbene le acconciature sono delle specie di rametti brillanti, era inteso che dovesse essere soltanto l'inizio. Nel mio design c'era piu luce dentro. C'era dell'energia che fluiva attraverso. Se vedete, al centro di queste figure ci sono delle spirali e tutte queste dovevano muoversi.
    E continuavo a dire a Jim: "Beh, come stanno venendo gli effetti speciali?"
    Lui disse: "Beh, sono lenti, ma stanno venendo".
    E quando ho potuto vedere il film, dopo ho detto: "Ma, Jim, dove sono le altre parti?"
    So che alla gente questo piace, ma sarebbe dovuto essere incredibilmente più bella, perché questi, ora, stanno trascendendo. Queste sono le creature che hanno, attraverso i migliori desideri e tentativi di abbandonare la parte brutta di loro stessi, la parte malvagia, hanno causato una rovina nel mondo. Ed il fatto che non potevano affrontare il loro stesso lato vuoto ha causato un problema.

Dall'intervista di N3rdcore

in Brian e Wendy Froud “In Dark Crystal: La Resistenza rivive il genio di Jim Henson”, N3rdcore.it, 29 agosto 2019

  • [Sul suo ruolo in Dark Crystal: La resistenza] Il mio lavoro è stato soprattutto concettuale, mi sono concentrato a pensare su come gli ambienti avrebbero influenzato i vari clan, modificando i loro corpi e soprattutto i costumi.
  • Il film mi ha richiesto circa cinque anni di lavoro continuo in cui mi sono occupato solo della realizzazione del mondo, la caratterizzazione di creature e personaggi e la loro creazione. Per la serie questo tempo si è ridotto a un anno e mezza. Inizialmente la sensazione prevalente è stata l’angoscia. Oh dio come riusciremo a fare tutto questo?
  • Per me la creatività è una questione di ritmi, forme, devi trasferire una sensazione di vita nel personaggio e soprattutto nel costume, ogni singolo dettaglio è fondamentale per rendere i personaggi vivi e per dare informazioni allo spettatore. Si gioca tutto sui dettagli minuscoli, che magari nessuno vede coscientemente, ma che sono essenziali.
  • Sembra una cosa nuovissima ma in verità parliamo di una nuova versione di una antichissima tecnica giapponese, il Bunraku in cui dei marionettisti vestiti di nero stanno sul palco e muovono i personaggi. Noi l’abbiamo usata per i personaggi più grandi ed è interessante il paradosso di una tecnologia moderna che permette di recuperare qualcosa dal passato.
  • Jim era una luce del mondo, era una persona spettacolare, anche nel lavoro e stare al suo fianco era qualcosa che tutti avrebbero voluto fare. Tutti volevano seguirlo perché credevano nella sua visione. Quando se ne è andato quella luce è sparita, ma è anche stata passata a tutti quelli che lavoravano con lui, ognuno di noi porta con sé un po’ di quella luce e credo che la cosa più bella di questo lavoro sia continuare a tramandarla ad altri e penso che questo sia esattamente ciò che sta accadendo con questa serie.

Filmografia[modifica]

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