Camilla Ravera

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Camilla Ravera

Camilla Ravera (1889 – 1988), politica italiana.

Citazioni di Camilla Ravera[modifica]

  • Fin da giovane, sono stata tanto presa dalla politica da non avere né tempo né disponibilità per accettare l'idea di avere un compagno o un figlio.
    Infatti ho sempre creduto che per una donna formare una famiglia significhi rinunciare a molte aspirazioni, specie nel campo del lavoro e dei rapporti sociali.[1]
  • [Ricordando la sua detenzione in carcere] Fui trattata con rispetto e non dovetti subire pressioni di sorta, ma ero considerata un'anima destinata alla dannazione [...]. Una suora entrava nella mia cella sempre tendendo in mano il crocefisso, così come i napoletani toccano il cornetto.[2]
  • [Ricordando Amadeo Bordiga] Una creatura molto simpatica, molto settaria: iscritti pochi, ma sicuri, affermava, e che non perdono tempo a dibattere. Quando c'è un ordine si obbedisce e si agisce.[3]

Citazioni su Camilla Ravera[modifica]

  • Parla con dolcezza, e con uno straordinario ordine mentale: mai una ripetizione. I grandi personaggi, nel suo pacato racconto, escono dalla cornice e assumono un aspetto più umano, poco ufficiale. (Enzo Biagi)
  • Sono le compagne che la hanno conosciuta in carcere, come Felicita Ferrero, le prime a testimoniare dell'umanità e della ricchezza affettiva di questa dirigente comunista che pure chiamano scherzosamente "la cattedrale". (Paolo Franchi (giornalista))
  • Una piccola, fragile donna di ferro: Camilla Ravera. Più di novant'anni vissuti con totale coerenza. Prigione, confino, lotte tra compagni, profonde solitudini: ma nessun patteggiamento. Se Stalin si allea con Hitler, lei dice di no. Se, dopo tanto tempo, si convince che Turati[4] aveva visto più lontano, lo ammette. (Enzo Biagi)

Note[modifica]

  1. Citata in Paolo Franchi, Ravera Camilla, in AA.VV., Italiane. Dalla prima guerra mondiale al secondo dopoguerra (1915-1950), www.150anni.it
  2. Citata in Paolo Franchi, Ravera Camilla, in AA.VV., Italiane. Dalla prima guerra mondiale al secondo dopoguerra (1915-1950), www.150anni.it
  3. Citato in Enzo Biagi, Senza dire arrivederci, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1985, p. 77.
  4. Filippo Turati, leader del socialismo riformista.

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