Camillo Agrippa
Camillo Agrippa (XVI secolo), schermidore, architetto, ingegnere e matematico italiano.
Dialogo del modo di mettere in battaglia presto et con facilità il popolo di qual si voglia luogo
[modifica]MUZIO E CAMILLO.
M. Mi fu detto, che haveresti messo in battaglia il popolo di Roma, in su la piazza di san Pietro, senza prima saper il numero, appresso a mille, e senza saper le arme differenti, cioè picche armate, et disarmate, alabarde, archibugi, et di più, ancora che i Rioni non siano pari ne di numero, ne d'arme, la battaglia sarebbe appresso che perfetta. Ditemi è vero, ch'abbiate detto questo?
C. L'ho detto, et di nuovo lo dico, et il modo è questo
M. Pian, piano. O havete gran prescia, infatti havete poca patienza. Io voglio che lo dite a me solo, et non qua in presenza di tanti.
C. Ma signore io non sto su questo avantaggio di vender caro le cose mie, però sto male secondo il parer di molti.
M. Voi state troppo bene, poi che Iddio vi ha fatto cosi ardito, e contento nello stato vostro.
Dialogo sopra la generatione de venti, baleni, tuoni, fulgori, fiumi, laghi, valli et montagne
[modifica]TIBERIO E CAMILLO.
T. Mi resta nell'animo di saper la causa de i venti, & de diuersi effetti loro; perche in vero sono tanti, che non sò pensare come sia possibile à renderne ragione che sodisfaccia intieramente per tutti.
C. Io dirò il mio parere, & non douete voler da me più di quello, ch'io posso dare.
T. Sarebbe vergogna à voler più del possibile, dite pur sù allegramente:
C. Voi sapete, che dal moto, dal quale nascono tutte l'altre cose, nascono ancora i venti. Perche il caldo, freddo, humido, secco, il graue, & lieue sono i principij della spiratione, per l'infacciamento dell'vni & l'altri, quali s'imprestano, & si rendono. Quali effetti sono pur causati dal moto diurno prima, è dal cambiar di luogo in Cielo, che fa il Sole, & la Luna, & gl'altri pianeti: si che ne nascono caldo, freddo, humido, secco, graue, & leggiero, più, & manco, ingrossandosi, & assottigliandosi, hor l'vno hor l'altro elemento; talche i moti de cieli, & delle stelle fanno ancora mouere i quattro elementi; & da quelli moti nasce la spiratione, dalla spiratione le diuerse sorti di venti.
Nuove inventioni sopra il modo di navigare
[modifica]Per esser la nauigatione tanto importante, & hauendone sin hora tanta theorica, & tanta prattica; nondimeno, per esser le scientie lunghe, & le prattiche sempre atte a migliorarsi, ho preso ardire di trattare dell'istessa nauigatione, & cose pertinenti alla prattica di quella, cioè dir sopra questo soggetto quel che ho considerato, & ritrouato di nuouo, si come manifestamente si consocerà nel presente Discorso. Si che, per fondamento di quel che s'ha da trattare, dirò, che la circonferenza, che fa il vascello, per sua natural grauezza inchinato al centro, non può esser altra che circonferenza d'un circolo, il cui centro è quello del mondo, si come sono l'equinottiale, l'eclittica, li meridiani, si che in qual si voglia luogo, ch'andarà la naue, hauerà sempre per sua natura questa inchinatione.
Bibliografia
[modifica]- Camillo Agrippa, Dialogo del modo di mettere in battaglia presto et con facilità il popolo di qual si voglia luogo, Bartolomeo Bonfadino, Roma, 1585.
- Camillo Agrippa, Dialogo sopra la generatione de venti, baleni, tuoni, fulgori, fiumi, laghi, valli et montagne, Bartolomeo Bonfadino & Tito Diani, Roma, 1584.
- Camillo Agrippa, Nuove inventioni sopra il modo di navigare, Domenico Gigliotti, Roma, 1595.
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