Carlo Filangieri, principe di Satriano
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Carlo Filangieri, principe di Satriano (1784 – 1867), generale e politico italiano, primo ministro del Regno delle Due Sicilie.
Citazioni di Carlo Filangieri
[modifica]- Credimi, per chi ha un po' d'onore e di sangue nelle vene, è una gran calamità nascere napoletano. (da una lettera al figlio; citato in Elena Croce, La patria napoletana)
Citazioni su Carlo Filangieri
[modifica]- Il Filangieri comprese che, se non si poteva accordare la indipendenza e la costituzione [alla Sicilia], bisognava guadagnare la sudditanza con governo umano che trasformasse in civile l'isola ancora rimasta in fondo medievale, e, dandole la modernità, vi si stabilisse una larga autonomia amministrativa sulla base del rispetto ai privilegi locali non incompatibili con l'unione [con Napoli]. Questo concetto trovò opposizione nella Corte e nel Ministero, e per ostacolarlo i cortigiani accusavano il Filangieri di ambizione di padroneggiamento, e il chiamavano il re Carlo, sapendo quanto Ferdinando[1] tenesse ad essere nel suo regno solo ed assoluto padrone. (Nicola Nisco)
- Molto consapevole del nome, illuministicamente glorioso, che portava, il figlio di Gaetano Filangieri perseguì un suo ideale di progresso tra paternalistico e tecnico, consono alla sua passione organizzativa dell'esercito. (Elena Croce)
- Molto era il suo prestigio. Figlio di Gaetano Filangieri; soldato di Napoleone; uccisore in duello del generale Franceschi, perché sparlava dei napoletani; crivellato di ferite al ponte San Giorgio nella disgraziata campagna di Murat contro gli austriaci; imparentato con quanto di più alto contava la nobiltà dell'Isola[2], poiché la principessa di Satriano nasceva Moncada di Paternò[3]; dotato di una inflessibile energia, di cui aveva dato prova durante la campagna: tutto concorreva ad aumentare questo prestigio. Egli seguiva fedelmente la massima napoleonica: messo a governare un paese ribelle, doveva innanzi tutto farsi temere; possibilmente, farsi amare, doveva togliere via via con la forza e col tatto, le cause, le occasioni e perfino i pretesti di ogni tentativo di rivolta. E vi riuscì. (Raffaele de Cesare)
- Nel suo slancio, bellezza, giovinezza, era come la personificazione dello spirito attivo e cavalleresco della Francia imperiale. (Giacomo Savarese)
- Uomo operosissimo, era capace di pagare di persona, in termini di fatica, di precisione organizzativa e di costanza veramente non comuni. (Elena Croce)
Note
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