Gaetano Filangieri

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Gaetano Filangieri

Gaetano Filangieri (1753 – 1788), giurista e filosofo italiano.

Citazioni di Gaetano Filangieri[modifica]

  • Legislatori dell'Europa sono queste Leggi d'un popolo, che malgrado la perdita della sua libertà, esigeva ancora il rispetto de' suoi Padroni? Per qual funesto destino i vostri popoli sono dunque condannati ad esser privi dell'una, e dell'altro? Se la nostra bassezza, se la nostra viltà ci priva de' vostri rispettosi riguardi, che le nostre sciagure richiamino almeno la vostra pietà. In mezzo all'opulenza, ed alla grandezza; fra il lustro del Trono, e i piaceri della Regia; tra la simulata allegria de' cortigiani, e le armoniche cantilene de' musici, i sospiri degl'infelici, che gemono sotto il flagello delle vostre barbare leggi, non saranno mai intesi da voi.[1]
  • La sposa [Carolina Frendel] che scelgo è il modello delle mogli, che potrebbe compararsi alla Giulia di Rousseau.[2]
  • Una dama che io amo fino all'eccesso e dalla quale sono ugualmente amato; una dama, le virtù della quale la farebbero distinguere nella Pensilvania istessa, ha risoluto di sposarmi. L'unico ostacolo che si oppone a tale unione è la mia povertà. Io non potrei vivere con lei nel mio paese senza espormi alle derisioni che l'opulenza suol fare così spesso cadere sulla miseria.[3]

La scienza della legislazione[modifica]

  • L'uomo sensibile ha anche bisogno d'aver provati i mali, o di averli conosciuti, per sentirli. Il cuore de' re ha ordinariamente la disgrazia di esser privo dell'uno, e dell'altro soccorso. Riparate dunque a questa disgrazia della vostra istessa grandezza.
  • Lo spavento del malvagio deve essere combinato con la sicurezza dell'innocente. (III, I)[4]
  • Vi è un tribunale che esiste in ciascheduna nazione; ch'è invisibile, perché non ha alcuno de' segni che potrebbero manifestarlo, ma che agisce di continuo, e che è più forte dei magistrati e delle leggi, de' ministri e de' re; che può essere pervertito dalle cattive leggi; corretto, diretto, reso giusto e virtuoso dalle buone; ma che non può né dalle une né dalle altre essere contrastato e dominato. Questo tribunale... è quello dell'opinione pubblica.[5]
  • Voi sarete felici e grati, se cercherete la felicità nella coscienza dell'innocenza, e nella privazione dei rimorsi. Voi sarete felici e grati, se cercherete la felicità nell'occupazione, e non nell'ozio; nella temperanza, e non nella crapula; nella frugalità, e non nell'ingordigia. Voi sarete felici e grati, se cercherete la felicità nelle braccia di una sposa virtuosa, e non di una meretrice infame; nel seno della famiglia, e non nei postriboli; ne' piaceri dell'innocenza, e non ne' trasporti della voluttà. Voi sarete felici e grati, se sarete circondati da' frutti de' vostri innocenti amori, e non da' testimonj de' vostri delitti; se l'altrui letto sarà da voi rispettato, come sarà custodito il vostro dall'amore e dall'onestà; se adempirete ai doveri d'uomo e di cittadino, non pel timore delle pene, ma animati dall'amore del giusto e dal rispetto delle leggi. Voi sarete felici e grati, se cercherete la vostra sussistenza nel frutto de vostri sudori e della vostra industria, e non nelle frodi dell'interesse e ne' raggiri dell'avidità; se preferirete d'inchinare il vostro capo verso il terreno che coltivate, piuttosto che innanzi al ricco ed al potente, che vuol comprare le vostre bassezze, e pagare la vostra viltà; se, profittando de' mezzi che la natura e l'educazione vi han dato per provvedere da voi stessi alla vostra sussistenza, voi non vi ridurrete nello stato di doverla dagli altri ripetare; se in poche parole, simili ad una divinità, che la solitudine nasconde, e che non apparisce che nel suo tempio, il vostro destino sarà d'essere utili agli uomini, e di niente loro domandare. Voi sarete felici e grati, se la vostra condizione limiterà i vostri desiderj; se i vostri desiderj corrisponderanno co' vostri doveri; se imparerete a perdere ciò che vi può esser tolto; a rinunciare ciò che la virtù vi nega; a possedere ciò che vi appartiene; e ad opporre in questo modo la stabilità del godimento alla fragilità de' beni. Voi sarete felici e grati, se cercherete la vostra felicità nella stima del savio, e non nell'opinione dello stolto; se la cercherete nelle grandi e permanenti distinzioni, e non nelle picciole ed effimere; se la cercherete nella gloria della virtù, e non nella vanità del vizio. Voi sarete, finalmente, felici e grati, se amerete e difenderete la patria e le leggi, che promuovono e proteggono la vostra felicità.[6] (lib. IV, parte I, cap. XV, Delle solennità che accompagnar dovrebbero la pubblica emancipazione, e del modo col quale dovrebbe essere dalla legge regolata e diretta; pp. 194-196)

Citazioni su Gaetano Filangieri[modifica]

  • Debbo darvi qualche breve ragguaglio di carattere generale circa un uomo egregio che ho conosciuto in questi giorni: il cavalier Filangieri, noto per il suo libro sulle legislazioni. Egli fa parte di quei giovani degni di stima che hanno di mira la felicità degli uomini, non disgiunta da un'onorevole libertà. Dal suo contegno traspare il decoro del soldato, del cavaliere e dell'uomo di mondo, temperato però dall'espressione d'un delicato senso morale diffuso in tutto il suo essere e che emana bellamente dalla parola e dal gesto. (Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia)
  • La nobiltà de' suoi pensieri, i principj di umanità, che riempivano il suo cuore, non erano limitati al bene privato, né riguardavano il vantaggio di pochi buoni, che lo circondavano. (Domenico Cirillo)
  • [Sull'utopia de La Scienza della Legislazione] Quando voi farete nuove leggi, noi dobbiamo prenderci la briga di escogitare il modo di trasgredirle. (Johann Wolfgang von Goethe)

Note[modifica]

  1. Citato in Domenico Cirillo, Discorsi accademici.
  2. Citato in Elena Croce, La patria napoletana.
  3. Da una lettera a Benjamin Franklin; citato in Elena Croce, La patria napoletana.
  4. Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 797.
  5. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  6. Gaetano Filangieri, La scienza della legislazione e gli opuscoli scelti, vol. IV, Niccolò Conti, Firenze, 1821.

Bibliografia[modifica]

Voci correlate[modifica]

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