Cecilia Zandalasini
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Cecilia Zandalasini (1996 – vivente), cestista italiana.
Citazioni di Cecilia Zandalasini
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [«Per te cosa significa giocare a basket?»] Significa tanto. È stata da subito la mia più grande passione, trasmessa da mio papà e mio fratello [...]. Come tutte le cose che ami fare, ho sacrificato tempo e altre attività per la pallacanestro, e non me ne sono mai pentita un secondo. È la mia libertà il basket, la mia espressione migliore.[1]
- Non c'erano tante bambine che come me volevano giocare a basket. Per questo, ho dovuto per forza confrontarmi con i maschi nei miei primi anni di minibasket e giovanili. Non era sempre semplicissimo, le differenze fisiche non si possono nascondere. Però quando oggi in tanti mi dicono che gioco "come un maschio", credo che quegli anni mi abbiano aiutato parecchio: l'equilibrio, la tecnica, i fondamentali, sono stati principi trasmessi più facilmente.[1]
- [«Hai un routine pre-game?»] Sono abbastanza easy, non sono una maniacale che deve mangiare sempre le stesse cose, indossare gli stessi vestiti o sentire la stessa musica. Ho conosciuto giocatrici che stanno in fissa con queste cose, non è roba da me. Fino a due o tre ore prima della partita per me è un giorno come un altro, poi cerco di concentrarmi sul serio.[2]
Intervista di Gianluca Ferraris, donnamoderna.com, 30 maggio 2018.
- [...] è il percorso che fai per arrivare la cosa più importante, è il modo in cui riesci a migliorare te stessa e non la versione di te che vogliono vedere gli altri. È [...] anche il motivo per cui ho scelto di venire a giocare negli Stati Uniti: qui non sono la campionessa designata, ma solo una che deve guadagnarsi il posto in squadra. Ogni giorno, a ogni allenamento.
- [Sull'esperienza nel basket americano] [...] qui puoi vivere tranquillamente del tuo talento, mentre da noi è un privilegio riservato a pochissime. [...] In Italia mi capitava di dovermi lavare la divisa da sola e di raggiungere i palazzetti dove giocavo con la mia auto. Non che fosse un problema, intendiamoci. Ma [...] nella maggior parte delle società Usa, l'atleta è lasciato libero di fare solo l'atleta e in cambio gli si chiede il massimo. Così l'ambiente diventa competitivo e l'agonismo che si respira condiziona le partite, che sono molto spettacolari. E il fatto di giocare praticamente ogni due giorni, paradossalmente, ti insegna a gestire meglio lo stress, a non sentire la pressione.
- Ho sempre le cuffie con me. [...] il mio genere preferito rimane l'indie italiano. Ascoltare testi un po' depressi mi fa superare le giornate storte, perché aiuta a capire che non sono l'unica ad averle.
- Noi e i maschi facciamo lo stesso sport, con le stesse regole. Me ne frego se qualcuno ci considera di serie B: io gioco perché è la mia passione e la sera torno a casa appagata. [...] Chi ama questo sport, segue anche le donne.
Sono da sempre malata di Kobe Bryant
Intervista di Riccardo Pratesi, SportWeek nº 14 (931), 6 aprile 2019, pp. 120-124.
- Penso sia fondamentale condividere gioie e delusioni: in uno sport di squadra come la pallacanestro gioisci sempre assieme a qualcuno.
- Non è stato facile partire da sola, andare dall'altra parte del mondo per giocare a basket. La verità è che alla fine è quello che voglio fare. Cerco di sfidare me stessa. Uscire dalla comfort zone. Quando non sei più comoda, puoi fare il salto di qualità. Far diventare comodo quel che non lo era significa crescere. In campo e fuori.
- [«Le battaglie sociali veicolate tramite lo sport sono legittime o devono rimanere campi separati?»] Lo sport è una delle poche cose che tutti guardano. Intrattiene, unisce. Ci sta d'usarlo come veicolo, se hai qualcosa da dire. Ci sta usare la popolarità nello sport per arrivare alle persone. Non c'è nulla di male, è bello.
Giorgia Bernardini, ultimouomo.com, 5 settembre 2024.
- [«Ti sei mai sentita una predestinata?»] Oddio... predestinata no. Sin da piccola non mi son mai fermata troppo a capire quelle che potevano essere le mie capacità. Ho sempre giocato per il piacere di farlo, è nata come una passione. È chiaro che col passare degli anni, nel momento in cui arrivavano i risultati e le chiamate di varie squadre, mi sono accorta di quello che poteva essere il mio potenziale. Però ho avuto un'infanzia molto serena dal punto di sportivo. Non mi sono mai state fatte pressioni o imposte aspettative troppo alte. L'ho vissuta sempre molto bene.
- Magari ho pensato di aver voglia di avere una pausa, di staccare un attimo. Ma di smettere di giocare no, perché alla fine me la sento troppo dentro. E mi piace troppo giocare, così tanto che alla fine mi viene da riuscire comunque a superare anche quei momenti di difficoltà tramite lo sport, il competere.
- [«In campo sembri spesso molto riflessiva. E allora io mi domando: Zanda, ma cosa pensi?»] Oddio non lo so [ride, molto, nda] Probabilmente penso a cosa devo fare. Sai la parte della pallacanestro che mi piace di più è la parte mentale. Quella degli schemi, la parte delle letture: la difesa fa quello, allora cosa faccio. Leggere e reagire. Poi chiaro che se faccio una tripla in step back e entra è la sensazione più bella del mondo. Però ci sono tantissime altre cose del gioco che mi affascinano e credo di essere una giocatrice che pensa molto in campo ma senza perdersi troppo nei pensieri. Altrimenti poi perdi anche gli attimi. Ed è lì che si inizia a fare degli errori.
Citazioni su Cecilia Zandalasini
[modifica]- Cecilia Zandalasini, per la sua storia, il suo talento e la sua carriera, è da sempre per me un punto di riferimento. L'ammiro per il suo gioco totale. (Matilde Villa)
- Sa trasmettere serenità in campo. (Matilde Villa)
Note
[modifica]- ↑ a b Dall'intervista di Claudio Marinaccio, Cecilia Zandalasini, l'astro nascente del basket mondiale, iodonna.it, 23 ottobre 2017.
- ↑ Citato in Dario Falcini, Zandalasini intervista la nazionale di basket under 16 campione d'Europa. E viceversa, rollingstone.it, 2 settembre 2018.
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