Cesare Maestri
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Cesare Maestri (1929 – 2021), alpinista, scrittore e partigiano italiano.
Citazioni di Cesare Maestri
[modifica]- Il punto, nella vita, non è se sei arrivato un metro sopra, o se ti sei fermato un metro sotto. Il punto è se sei riuscito a essere un uomo, oppure no. Io non sono il "ragno della Dolomiti". Sono un vecchio, ma ho sempre rispettato gli altri. È la fiducia che tiene in piedi l'umanità: il problema è che adesso manca.[1]
- La mia impresa adesso è vivere con dignità fino alla fine. Sono un vecchio, ma non voglio passare per "mona" con me stesso e così non mi nascondo. Sì, sto in piedi e cammino grazie al girello, la testa vaga a lungo per luoghi ignoti. Dipendo dagli altri. Sono stato forte e ho visto mia moglie Fernanda morire: ho imparato a non avere paura di essere ammalato e di diventare debole. Un uomo alla fine dovrebbe vivere come ha vissuto.[1]
- [In riferimento alla spavalderia di scendere da pareti di sesto grado dopo aver gettato la corda nel vuoto] Mi preparavo e avevo fiducia. Non ho mai voluto morire in montagna. Quello è il posto dove ho vissuto. Ricordo che l'alpinista più completo è quello che invecchia e che muore solo per colpa della vita. Ho avuto un tumore, braccia e gambe faticano a muoversi, la testa se ne va. La mia impresa adesso è fare cinquanta metri in mezz'ora per arrivare al supermercato. Per questo continuo a non avere paura.[1]
Citazioni su Cesare Maestri
[modifica]- La montagna non dice bugie. Ed è la montagna che ha dimostrato che Cesare Maestri non è mai salito sul Cerro Torre nel 1959. (Reinhold Messner)
- Nel 1970, furioso perché avevano messo in discussione la sua scalata del 1958-59, partì per il Cerro Torre trascinandosi dietro un ingombrante e scandalosissimo compressore, di cui si servì per perforare con disinvolta sprezzatura il sacro granito patagonico del «Grido di Pietra». E, finito il tratto di roccia, non si prese neppure la briga di raggiungere la vetta, sormontata da un fungo di ghiaccio, che, per la sua variabilità egli decise che non poteva essere considerato parte integrante della cima: «Un giorno o l'altro cadrà». A dispetto di questo gusto per il colpo di scena, Cesare era uno scalatore di primissimo ordine e per qualche tempo ci fu chi lo considerò l'alternativa dolomitica a Bonatti. (Franco Brevini)
Note
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