Concetto Lo Bello

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Concetto Lo Bello nel 1970

Concetto Lo Bello (1924 – 1991), arbitro di calcio, politico e dirigente sportivo italiano.

Citazioni di Concetto Lo Bello[modifica]

  • Era il Natale del 1949 ed arbitravo Angri-Casertana. La sconfitta della squadra di casa fece imbestialire il pubblico. Allora attorno ai campi minori del Sud c’erano solo poche guardie giurate. Venni assediato, vidi anche balenare la lama di qualche coltello. Non so come sarebbe andata a finire, se un capitano dei carabinieri, Carlo Canger, non mi avesse salvato facendomi salire su una vecchia Balilla a tre marce. E poi via a tutto gas, tra la folla inferocita. Per uno strano caso della vita, lo stesso capitano del carabinieri, divenuto generale, salvò dal linciaggio, credo due anni fa, un altro Lo Bello: mio figlio Rosario, che s’era messo nei guai sul campo di Nocera.[1]
  • [Sulla partita Spal-Napoli del 1967 a Ferrara in cui fischiò tre rigori contro la squadra di casa] Fu ampiamente dimostrato che c’erano tutti e tre quei rigori. Ho agito regolamento alla mano.[1]
  • [Sulla partita più difficile tra quelle arbitrate da lui] Per me fu senz’altro Germania-URSS a Liverpool. Una guerra, ricordo, non una partita di calcio. Rimasi in tensione dal primo all’ultimo minuto. Ogni intervento nascondeva una trappola feroce.[1]
  • Quando cominciai avevo vent’anni. Facevo dello sport, avrei potuto giocare al calcio anch’io. L’arbitraggio mi attrasse non certo come motivo di evasione o per la speranza di arrivare lontano: semplicemente mi piaceva, mi esaltava, poter amministrare su un campo di calcio certi elementari principi di giustizia.[1]

Citazioni su Concetto Lo Bello[modifica]

  • Entra in campo col passo del padrone che ispeziona il proprio podere. (Indro Montanelli)

Note[modifica]

  1. a b c d Dall'intervista di Candido Cannavò, Gazzetta dello Sport, maggio 1974, citato in [1], storiedicalcio.altervista.org.

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