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Condizione della donna in Russia

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Contadina in costume tradizionale, di Ivan Kulikov (1912)

Citazioni sulla condizione della donna in Russia.

Citazioni

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  • La società russa continua a essere patriarcale e conservatrice. Rispetto a leggi fatte per gli uomini, che tutto comandano, la donna è sempre colpevole di tutto. (Anna Stepanovna Politkovskaja)
  • Nonostante un'emancipazione femminile così spinta nell'URSS, il maschilismo della leadership sovietica prima e russa poi è restato fortissimo. Se Eltsin si illustrò per episodi imbarazzanti di gallismo traballante, Putin ha portato nello stile presidenziale un madornale virilismo da caserma. È significativo che agli occhi del mondo l'intrepida opposizione al virilismo di Putin si sia incarnata in una donna minuta e inerme come Anna, e che a spegnerne la voce sia occorsa la viltà di un sicario. (Adriano Sofri)
  • Da bambina ho appreso due proverbi russi: «Se un uomo non ti picchia, non ti ama» e «Le donne partoriscono comunque». [...] In tutte le lingue esistono espressioni dispregiative nei confronti delle donne, ma tendono a scomparire dal gergo popolare e scivolare nelle nebbie della storia quando cominciano a suonare obsolete. [...] La prima volta che mi sono imbattuta in una formula che associava amore e botte, ho pensato che, per fortuna, da noi l'amore è diverso: risultava evidente la differena tra la cultura estone e quella russa, quantomeno in una versione idealizzata delle stesse. Ma cosa avrei pensato se fossi stata una bambina russa? [...] I detti popolari creano la realtà e rafforzano gli stereotipi. Gli atteggiamenti russi verso le donne e la vita umana sono stati descritti negli stessi adagi per generazioni e non mi sembra siano stati superati.
  • In Russia la vita delle donne vale poco e la violenza di genere è diffusa. Poiché la violenza produce altra violenza, questa condizione in Russia e gli eventi in Ucraina sono interconnessi, e le ricerche sui crimini di guerra del passato dimostrano che quanti commettono stupri nelle zone di guerra provengono molto probabilmente da aree in cui gli abusi sono accettati e la misoginia è prassi comune. Lo stesso vale per le minoranze sessuali: quanto più deboli sono i loro diritti, tanto più lo sono quelli delle donne; e più deboli sono i diritti di queste ultime, tanto più accettabile è la violenza che viene loro inflitta.
  • La normalizzazione e il consolidamento della misoginia come parte dell'identità nazionale impedisce alle donne, all'opposizione e alle giovani generazioni di ambire al potere. L'odio verso le donne in Russia è stato mobilitato a sostegno del potere centrale e quindi la guerra in Ucraina è anche una guerra tra generazioni – e tra ruoli di genere.
  • La Russia è un classico esempio di Stato autoritario a conduzione patriarcale, in cui i diritti delle donne vengono limitati, riducendo la loro possibilità di decidere del proprio corpo, indebolendo le misure legislative sulla violenza sessuale e intima, impedendo l'accesso delle cittadine di sesso femminile a posizioni politicamente di rilievo, limitandone la partecipazione alla vita pubblica e rafforzando i ruoli e le gerarchie di genere tradizionali. Uno schema in cui rientrano anche le restrizioni dei diritti delle minoranze sessuali. Per la Russia di Putin limitare il margine di manovra delle donne è importante, perché la partecipazione di queste ai movimenti civili garantisce loro maggiori probabilità di successo e li rende più creativi e resilienti. Se in un moto popolare è coinvolto il 25 per cento o più delle donne, è già una minaccia per il sistema al potere. Quanto siano importanti lo dimostra la rivoluzione ucraina del 2014, alla quale hanno partecipato attivamente. Le storie di resistenza, di donne, minoranze sessuali e dissidenti potrebbero raggiungere il grande pubblico e diventare esempi di eroismo anche in Russia, proprio come accade in Occidente. Tuttavia, se tali narrazioni venissero promosse, quello di Putin si troverebbe nella condizione di mostrarsi per quello che è, un governo siloviki, proprio ciò che non vuole. La gente comincerebbe a immaginare alternative al regime attuale e questo non può essere consentito. Ecco perché le femministe devono essere bollate come estremiste, cioè terroriste.
  • Poiché la Russia non ha più un'ideologia come il comunismo da esportare, lo Stato, sfruttando l'alibi dei valori tradizionali, utilizza la misoginia per trovare alleanze, ma anche per costruire comunità solidali in un Occidente dove l'uguaglianza è un valore fondamentale. Il modo in cui la Russia ha strumentalizzato l'odio verso le donne costituisce una minaccia globale ai diritti delle donne e delle minoranze.
  • Quando, negli anni Novanta, sono giunti dall'Occidente dei finanziamenti per lo studio della condizione femminile, il femminismo e i diritti delle donne sono stati associati a quei valori occidentali che minavano la Russia e si è iniziato a presentarli come una minaccia alla sua mitologica grandezza. La crescita demografica del Paese era già catastroficamente bassa all'epoca, per cui bisognava convincere le donne a rimanere a casa a fare figli. Per contrastare i diritti delle esponenti del sesso femminile vennero messi in campo i cosiddetti valori tradizionali, di cui si faceva portavoce la Chiesa ortodossa.

Voci correlate

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