Dashiell Hammett

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La tomba di Dashiell Hammett

Samuel Dashiell Hammett (1894 – 1961), scrittore statunitense.

Citazioni di Dashiell Hammett[modifica]

  • Il pensiero è una cosa che ti dà le vertigini.[1]
  • Il risultato dei programmi fatti con cura è sempre scambiato per fortuna dai cretini.[2]

Incipit di alcune opere[modifica]

Il bacio della violenza[modifica]

Era proprio un brillante l'oggetto che luccicava sul prato a circa due metri dal viottolo di mattonelle azzurre. Un piccolo brillante sciolto; non poteva pesare più d'un quarto di carato. Lo infilai in tasca, mi misi quasi a quattro zampe, e cominciai a frugare fra l'erba.

Il falcone maltese[modifica]

La mascella di Samuel Spade era ossuta e pronunciata, il suo mento era una V appuntita sotto la mobile V della bocca. Le narici disegnavano un'altra V, più piccola, Aveva occhi giallo-grigi, orizzontali. Il motivo della V era ripreso dalle spesse sopracciglia che si diramavano da due rughe gemelle al di sopra del naso aquilino e l'attaccatura dei capelli castano-chiari scendeva a punta sulla fronte partendo da un'ampia stempiatura. Somigliava, in modo abbastanza attraente, a un diavolo biondo.

L'Uomo Ombra[modifica]

Stavo appoggiato al banco di un bar della Cinquantaduesima Strada, aspettando che Nora terminasse le sue commissioni natalizie, quando una ragazza si alzò dal tavolo dove stava seduta con tre persone, per avvicinarsi a me. Era piccola di statura, bionda, e sia che se ne considerasse il viso o la figura nell'abito sportivo azzurro-polvere, il risultato era comunque soddisfacente. «Lei non è Nick Charles?» domandò.
Risposi: «Sì».
Tese la mano. «Io sono Dorothy Wynant. Non si ricorda di me, ma dovrebbe ricordarsi di mio padre, Clyde Wynant. Lei…»

La chiave di vetro[modifica]

I dadi verdi ruzzolarono sul tavolo verde, batterono simultaneamente sull'orlo e rimbalzarono indietro. Il primo si fermò quasi subito rivelando sulla faccia rivolta in alto sei puntolini bianchi in due file parallele. L'altro rotolò fino al centro del tavolo e si immobilizzò con un solo puntolino sulla faccia.

La ragazza dagli occhi d'argento[modifica]

Mi avevano detto che l'uomo che cercavo viveva in un certo isolato di Turk Street, ma il mio informatore non aveva potuto darmi il numero civico.[3]

Piombo e sangue[modifica]

La prima persona che sentii definire Poisonville la città di Personville fu un certo Hickey Dewey, un individuo rosso di capelli e notevolmente sporco, e la cosa avvenne nel locale detto «Il Transatlantico» a Butte. Costui però chiamava anche bietelle le bretelle. Quindi non mi preoccupai di ciò che aveva combinato col nome della città. Più tardi mi è capitato di udire persone, le quali se la cavavano benissimo con la «r», pronunciare allo stesso modo il nome di Personville. Tuttavia non vi vedevo ancora altro se non quell'umorismo insensato che fa dire ai ladri «purcheria» invece di «polizia». Qualche anno dopo andai a Personville e capii meglio.

Spari nella notte[modifica]

La casa era di mattoni rossi, vasta e quadrata, con un tetto di ardesia verde il cui ampio spiovente dava all'edificio l'aspetto di una costruzione troppo tozza per i suoi due piani; sorgeva su un'altura erbosa, ben distante dalla strada della contea, alla quale voltava le spalle per contemplare invece il fiume Mokelumne.[3]

Citazioni su Dashiell Hammett[modifica]

  • Hammett ha restituito il delitto alla gente che lo commette per un motivo, e non semplicemente per fornire un cadavere ai lettori; e con mezzi accessibili, non con pistole da duello intarsiate, curaro e pesci tropicali. (Raymond Chandler)

Note[modifica]

  1. Da Il bacio della violenza. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  2. Da Il bacio della violenza.
  3. a b Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • I grandi romanzi gialli di Dashiell Hammett: L'Uomo Ombra, Il falcone maltese, Piombo e sangue, Il bacio della violenza, La chiave di vetro, Longanesi & C., Milano, 1962

Film[modifica]

Altri progetti[modifica]