Davide Ferrario

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Davide Ferrario

Davide Ferrario (1956 – vivente), regista e sceneggiatore italiano.

Citazioni di Davide Ferrario[modifica]

  • I bresciani sono stati in grado di elaborare il dolore in coscienza comunitaria e di passarla alle generazioni giovani. Personalmente, mi sono commosso quando uno dei giovani pakistani che abbiamo intervistato ha rivendicato Piazza della Loggia come parte della sua storia personale.[1] 
  • Quante ne abbiamo viste, da allora, in tutti i campi: militare, civile, economico, sportivo, politico. Come popolo, abbiamo bisogno della sconfitta.[1]

Incipit di Sangue mio[modifica]

Ancora sette giorni. Un giro di calendario. Un turno di spesa.
Il giudice dice che ho pagato il mio debito, ma la verità ce l'ho ben chiara: è che sono troppo vecchio per rimettermi a far danni. Quelli fuori pensano che la punizione, per noi, sia la perdita della libertà. Ma a parte dimostrare che è davvero libertà quella che vivono loro — e di dubbi ne avrei una camionata —, la vera pena, qui, è il passare del tempo. E non perché scorra lento. Se ti organizzi, la giornata ti si riempie di cose da fare, soprattutto per uno di lungo corso come me. Da quando sono diventato socializzante di questa sezione di sfigati quasi tutti sieropositivi, sono più impegnato che se lavorassi davvero. La cucina, i turni di pulizia, quelli che vanno in articolo Ventuno dentro l'istituto, le attività rieducative... Mi ci sono risparmiato quattro anni di galera, a fare il socializzante.

Note[modifica]

  1. a b Citato in Monica Straniero, In “Cento Anni”, l’Italia che per andare avanti ha bisogno di una Caporetto, lavocedinewyork.com, 30 novembre 2017.

Bibliografia[modifica]

Film[modifica]

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