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Davide Mazzanti

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Davide Mazzanti (2015)

Davide Mazzanti (1976 – vivente), allenatore di pallavolo italiano.

Citazioni di Davide Mazzanti

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Citazioni in ordine temporale.

  • Dalle medie non ero uscito sugli allori. Pensavo che il massimo per me fossero le scuole professionali. Ma qui, un giorno, dopo aver corretto un mio tema la prof di italiano commentò: Davide, il giudizio delle medie non ti appartiene. Fu un colpo. Ma soprattutto ci fu il professor Paolo Severini. Insegnava elettronica bene, anzi benissimo, faceva innamorare della sua materia. Decisi che volevo essere come lui. Dissi a me stesso: insegnerò e farò innamorare della mia materia. Così, diplomato con 56/60, mi iscrissi a ingegneria. [«Bravissimo!»] Mica tanto. Notai subito il gap tra me e chi arrivava dal liceo. Facevo una maledetta fatica. [«E la pallavolo?»] Giocavo a Marotta. Bravino ma, appunto, senza brillare. Però avevo un allenatore eccellente, Roberto Casagrande, che mi allenò anche e soprattutto ad ascoltare e a mettermi in gioco. Dalla Terza Divisione salimmo fino alla Serie C, ma io ero convinto che avrei insegnato elettronica. Finché incontrai Angelo Lorenzetti, anche lui di Fano, che portò la nazionale juniores ad allenarsi a Marotta. Andai ad assistere alle sue sedute, per vedere com'erano i pallavolisti della mia età, ma di ben altro livello. Era entusiasmante vedere come Lorenzetti sapesse lanciare sfide ai ragazzi. Mi costrinse a pensare: no, non ho il talento per ingegneria, ma per la pallavolo...[1]
  • [«Ma è vero che le giocatrici sono capaci di distruggere il loro allenatore, se vogliono?»] Un allenatore viene valutato innanzitutto sulla coerenza. È bene che parli poco ma pesando bene le parole. Se dici mezza parola fuori posto, i maschi possono dimenticarla, ma le femmine se la ricorderanno per sempre.[1]
  • Vengo dall'Azione Cattolica e tutto quello che ho vissuto e metabolizzato lo porto in palestra. Il mio credo è in linea con lo sport. La cosa più importante è mettersi in sfida. La professione che ho scelto è l'allenatore e tutto quello che ho sempre imparato dalle persone è il mettersi in discussione. La prossima sfida è essere sicuramente migliori al mondo e non significa vincere l'oro ma lavorare ogni giorno e fare qualcosa in più rispetto al giorno prima. Diventare campioni del mondo è solo una conseguenza di come hai vissuto la tua vita ogni giorno.[2]
  • [«Chi è per te l'allenatore?»] È colui che mette le persone nella condizione di esprimere sé stessi sia dal punto di vista della personalità, sia come grado di sensibilità nel sentire certe situazioni tecnico/tattiche. Secondo me, ogni persona ha un suo modo di fare le cose. Non esiste una tecnica giusta in assoluto, ognuno deve trovare le sue soluzioni per essere il più efficace possibile e l'allenatore deve riuscire a guidare queste situazioni dando un ventaglio di soluzioni al giocatore.[3]
  • Il bello di lavorare con le donne sta nella diversità, però i movimenti femministi non mi piacciono, perché lì la parità tra i sessi viene confusa e quando mi chiedono perché non ci sono allenatrici donne la mia risposta è sincera: vogliono scimmiottare i maschi, invece le donne devono essere sé stesse.[4]
  • La vittoria è la lode del vincitore: chi perde è un fallito, solo chi vince ha diritto ad attraversare il Rubicone e sfilare in trionfo per le strade di Roma. Ma lo sport non è questo, vittoria e sconfitte sono le due facce della stessa medaglia. Un pallone che cade qualche centimetro più in là, e il tuo sogno è distrutto. È lo sport, stressante e magnifico: per tutti lo sport è efficace metafora, rappresenta in piccolo ciò che ci definisce in grande.[5]
  • L'aspetto che colpisce di Paola sono le capacità fisiche e la sua potenza. Ma quello che emerge, lavorando con lei, è la sua capacità di leggere le situazioni e adattare i colpi. Legge in modo eccezionale il gioco e, in base alle diverse situazioni che capitano in partita, sfrutta nel migliore dei modi l'ampio bagaglio di colpi che ha a sua disposizione. Questa è una caratteristica che soltanto le migliori giocatrici al mondo posseggono.[6]

Citazioni su Davide Mazzanti

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  • Avere Davide come marito e allenatore non è stato subito facile, anche se abbiamo fatto da subito la scelta di rimanere sempre vicini, così la piccola sarebbe stata sempre con entrambi. All'inizio mi facevo un sacco di paranoie, poi piano piano mi sono accorta che, se entrambi lavoravamo per lo stesso obiettivo e per il bene della squadra, allora non ci sarebbero stati problemi, e infatti è stato così. (Serena Ortolani)

Note

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  1. a b Dall'intervista di Umberto Folena, Mazzanti, la parabola del coach illuminato, avvenire.it, 30 marzo 2017.
  2. Dall'intervista di Giampiero Spirito a Sport2000, TV2000; citato in Bottiglia della discordia, parla l'allenatore dell'Italvolley, adnkronos.com, 22 ottobre 2018.
  3. Dall'intervista di Chiara Belcastro, Davide Mazzanti, "L'allenatore? Colui che mette le persone nella condizione di esprimere sé stessi", volleyball.it, 9 gennaio 2019.
  4. Dall'intervista di Eleonora Cozzari, Volley, Italia all'Olimpiade. Mazzanti c.t. femminista: «Incoraggio la follia, non la confusione della vera parità», corriere.it, 5 agosto 2019.
  5. Dall'incontro istituzionale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dopo la vittoria del Campionato europeo di pallavolo femminile 2021; citato in Davide Bighiani, Volley, Nazionali di pallavolo lodate da Draghi: "Che orgoglio, mesi indimenticabili", eurosport.it, 27 settembre 2021.
  6. Da Undici nº 50, maggio – giugno 2023; citato in Eleonora Cozzari, Nessuno può resistere a Paola Egonu, rivistaundici.com, 29 agosto 2023.

Voci correlate

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