Delia Vaccarello
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Delia Vaccarello (1960 – 2019), giornalista, scrittrice e attivista italiana.
Intervista di Flavia Ganzenua, arcigayroma.it.
- [Principesse azzurre erano racconti. Qui invece si tratta di storie vere. Le si segue da vicino, fino in fondo, fin dentro la sala operatoria. Quando hai pensato a Evviva la neve, eri già partita con questa idea, o ci sei arrivata solo successivamente?] Ho scritto assecondando un ritmo che mi portava a coniugare reportage e romanzo. Ho vissuto la metamorfosi di cui parla Elias Canetti quando descrive la missione dello scrittore, ho sperimentato la possibilità di cambiarmi nelle persone di cui narro. [..] Non ho pensato al libro: il libro nasce come guizzo. Ho cercato di dare informazioni precise sul'iter di transizione, sulla legge, sui percorsi al lavoro, non lasciando mai cadere il dialogo intimo con il lettore.
- [Tu sei siciliana. I luoghi di questo libro sono quasi tutti luoghi in cui c'è il mare. È all'ospedale Cattinara di Trieste che decidi di vivere l'esperienza della sala operatoria, di assistere al miracolo della rinascita in vita di Daniela. Immagino che non sia una scelta casuale.] Assistere ad una operazione della durata di cinque ore mi ha confermato quanto andavo avvertendo: le persone trans sono spinte da un sentire fortissimo ad adeguare il corpo (che funziona perfettamente) al genere avvertito come proprio. La molla è il sentire, a dare il la è il mondo interiore: altro che "corpi muti", meri oggetti e basta, la loro vita autentica urla la falsità delle immagini che i media (con le debite eccezioni) hanno confezionato per la transessualità.
- [Rispetto alla non accettazione delle persone trans, ti è capitato di riscontrare pregiudizi in ambienti che invece dovrebbero favorire l'integrazione, come gli ambienti gay, lesbici, o bisex?] Ci sono molta ignoranza, parimenti distribuita, e la quieta abitudine a prendere in giro, a chiamarsi fuori, a costruire categorie, caselline rassicuranti. [...] Lo hanno capito i giudici della Consulta che hanno emesso la sentenza dichiarando costituzionale la legge 164 che consente il cambiamento di sesso. Sono pagine impregnate di un concetto alto della dignità del vivere scritte 25 anni fa, firmate da Leopoldo Elia.
- [In Evviva la neve si parla molto del dopo intervento. Che cosa è cambiato nella tua vita dopo aver scritto questo libro? C'è stato, e c'è tutt´ora, un dopo anche per te?] Quando si scrive un libro ci si situa in un luogo ove lo spazio diventa tutto percorribile, così come il tempo. Si visita il tempo andando in avanti e a ritroso. Si coglie il nostro passato intercettando il fluire di quello collettivo, si anticipa il futuro. Terminato il libro, consegnato, scelta la copertina, ad agosto mi è accaduto qualcosa di simile ad un evento di cui si parla nelle ultimissime pagine del libro. Mi chiedo, e lo chiedo a chi legge, se siamo portatori di gelo o portatori di neve. Io cerco di portare la neve, perché la neve cade in ogni stagione.
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