Diego Cugia

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Diego Cugia di Sant'Orsola (1953 – vivente), giornalista, scrittore, regista ed autore radiotelevisivo italiano.

Jack Folla Alcatraz[modifica]

  • Un uomo solo che guarda il muro è un uomo solo. Due uomini che guardano il muro è il principio di un'evasione.
  • Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
  • Non terrorizzate i vostri bambini con la vita eterna. Ditegli che da morti si diventa alberi. I grandi alberghi degli uccelli. (p. 13)
  • Siete in diretta con il braccio della morte, con il buio della colpa americana. Mi senti, tesoro? Sono il DJ della democrazia moderna. Dischi al sangue e ultime parole famose. Per l'Auditel. Rilassati, sarò giustiziato io per te. Tranquillo, ho già peccato io per te. Fidati, ti reggo io, perché non ho più paura della morte. [...] Io sono Jack Folla, il condannato. L'altra parte di te che muore. (p. 49)
  • C'è qualcosa che non va, lo capisci, fratello? Non può passarla liscia il mondo. Questo mondo quasi senza più guerre ma con una pace feroce, più tremenda di tutte le guerre del passato. (p. 97)
  • Ve le invidio un po' le vostre strade, di notte, anch'io me le sono fatte, belle tirate notturne, solo per il gusto di andare, con lo stereo sparato e l'amico per parlare. L'albatro Jack ha volato alto e freddo anche oggi e vedervi da sopra non è sempre meglio che guardarvi in faccia, ve l'assicuro. La solitudine è uno spazio così vasto che, alle volte, si prova invidia per chi urta sempre contro i soliti, vecchi spigoli. (pp. 179-180)
  • I grandi amori sono sadici e quando gli chiedi qualcosa ti rispondono sempre con un'altra domanda (p. 272)
  • All'albatro gli è venuta pena, pena e rabbia per questa nostra eterna condizione di condannati a non capirci mai al momento giusto. Condannati a darci sempre appuntamenti mancati. (p. 272)
  • Nuota controcorrente, fottitene, lascia che ridano. Guardali. Se riesci a vederli dietro le loro sbarre, ce l'hai fatta, ragazzo. È andata. Sei libero, sei fuori, sei nato.

L'Incosciente[modifica]

  • [...] da domani cambio vita. Voglio ricominciare a leggere, in modo particolare le biografie. Con quelle si vive sulla pelle dei grandi senza far torto a nessuno, e in più ti alleviano il dolore di non essere diventato l'uomo che sognavi da bambino.
  • «Il miracolo di chi non crede ai miracoli e non nutre speranze. È questo l'amore, normale, diverso, non fa differenza». «Come può essere felice un amore infelice? Non sarà narcisismo?». «Tutti gli amori sono narcisisti. Ma se ciascuno curerà se stesso nell'altro, troverà l'altro in se stesso». E mentre le rispondevo pensavo che Neanche Snoopy sdraiato sulla cuccia sarebbe stato capace di partorire una ribalderia simile.
  • Non ricordavo nemmeno di averlo dimenticato dieci anni prima. Siamo leggeri nel rimuovere le speranza degli alti. La sua equivaleva alla mia giocata di un ambo.
  • Ricordavo la platea del De Meis, quella sì. Luccicante quanto la cassa alla quale rimane abbracciato anche quando ti saluta, tanto che "Buonasera" lo dice ai contanti che gli entrano, non al cliente che glieli dà.
  • Stavo seduto sul divano di casa mia come un clandestino sulla valigia, senza un santo al quale potermi votare, e di tutti i sogni e i progetti di una vita, lo sai quale mi era rimasto? Un fascio di scontrini del lotto.
  • Non è vero che esiste sempre una scelta giusta e una sbagliata, ho pensato. Possono essere tutte e due giuste o sbagliate, in ogni caso impraticabili contemporaneamente.
  • Mia moglie sarebbe capace di uccidermi, riuscendo a farmi sentire in colpa.

Zomberos[modifica]

  • Prima di defungere, giù da voi, in Italietta, ho fatto un'esperienza straordinaria. Ero stato ricoverato al San Filippo Neri per una piccola ernia che poi era piccola un corno (avevo un cratere nella pancia tipo Etna, anzi, una notte credo anche di aver visto un fuoco d'artificio di lapilli). Poi, la mattina, è arrivato lui.
  • Non siate cinici. Avete mai visto un punto e virgola che piange? Un punto e virgola corpo 14 in Times New Roman che si dispera perché non lo usano più? Beh, io l'ho visto stanotte e non è stato un bel vedere. (p. 22)
  • La libertà è come il caffè: ristretta. Va servita e conquistata in dosi minime. (p. 50)
  • Mi permetto di dire che i Savoia sono come le patate: la parte migliore sta sottoterra (p. 61)
  • La vita e la morte fanno di noi quello che vogliono, l'unica carta che possiamo giocare è stabilire cosa vogliamo noi dalla vita e dalla morte (p. 66)
  • Perché poi tutte queste persone educate e moderate mi ascoltino non mi è mai stato chiaro: dev'essere una sorta di fascinazione del male. (p. 67)
  • Dall'amore alla dipendenza ci passa un capello.
    E io sono sempre stato un uomo spettinato. (p. 74)
  • Le parole della nostra lingua si staccano dall'albero della conoscenza, si seccano, cadono. E noi zombie le rastrelliamo, le teniamo aperte sulle palme delle mani, ci soffiamo sopra, le lucidiamo, e le riappendiamo all'albero della lingua nostra e del sapere. (pp. 99-100)
  • Insomma, [la "guerra alle mosche" fascista] divenne una barzelletta. Se ne servì anche Curzio Malaparte, trasformandola nel finale del suo Kaputt, un libro vendutissimo (come lui). (p. 154)
  • Una donna si rialza sempre anche quando non ci crede, anche se non vuole. (p. 165)
  • Detesto la delazione, per principio. Ma adoro le eccezioni, per tigna. Sono sfatto così... (p. 193)

Bibliografia[modifica]

Altri progetti[modifica]