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Disturbo borderline di personalità

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Uno dei sintomi del disturbo è la fobia dell'abbandono emotivo.

Citazioni sul disturbo borderline di personalità.

  • All'inizio mi sono identificata con la malattia, la mia mente non riusciva a pensare ad altro. In più i farmaci creavano quello che descrivo nel libro come "effetto paradosso": mi acuivano i sintomi del male. Avevo percezioni sempre più disperate man mano che rivedevo le mie ferite. Per molti anni sono stata davvero male. (Gaia Rayneri)
  • Dichiarata sana e rispedita nel mondo. Diagnosi finale: borderline recuperata. Che cosa voglia dire ancora non l'ho capito.. Sono mai sta matta? Forse sì. O forse è matta la vita. La follia non è essere a pezzi o custodire un oscuro segreto. La follia siete voi o io, amplificati: se avete mai detto una bugia e vi è piaciuto, se avete mai desiderato di poter restare bambini in eterno... (Ragazze interrotte)
  • Ho deciso così di farmi aiutare, non era la prima volta che facevo terapia. In questo caso mi fu consigliato di unire psichiatria e psicoterapia. Mi fu diagnosticato il disturbo borderline di personalità. [...] Questo da un lato fu un sollievo, poiché veniva dato riconoscimento al mio dolore, ma dall'altro mi dava poche speranze di guarigione, al limite una convivenza tollerabile con i sintomi. (Gaia Rayneri)
  • I soggetti borderline sono, a livello psicologico, l'equivalente di pazienti con ustioni di terzo grado. Semplicemente [...] non hanno l'epidermide emotiva. Persino il minimo tocco può provocare un'immensa sofferenza. (Marsha Linehan)
  • Si tratta di una persona con un dolore mentale incessante. Diversamente dall’isterico, la sofferenza non consente di ottenere alcun vantaggio secondario e, diversamente dal narcisista, il borderline non desidera liberarsi di essa. In realtà, egli sembra ricercarla. Poiché il borderline richiede un altro al quale possa essere attribuito questo dolore, si trova spesso a vivere relazioni di lunga durata estremamente conflittuali e tese. Ogni giorno vi è un dolore ancora maggiore. L’altro, che è ripetutamente accusato di esserne la causa, dopo un certo lasso di tempo sembra, all’analista, indistinguibile dall’oggetto interno che suscita il dolore.
  • Assiomi della logica del carattere borderline:
    • Non possiedo un senso originario di chi sono, ma posso sentire un "me" che si instaura in reazione a un altro che arreca disturbo.
    • Perché persista questo senso di me devo reperire continuamente altri che arrechino disturbo.
    • Quando non è disponibile un altro reale, devo evocare pensieri, sentimenti e memorie disturbanti per creare una sorta di raffigurazione dell'altro disturbante.
    • All'inizio, l'oggetto disturbante sembra essere "qualcosa di esterno", del quale non ho alcuna idea. Tuttavia, se posso reagire a esso le mie reazioni si mescolano con l'oggetto e diventano una cosa sola con esso.
    • Non sono un "Io" ma un "me", creato come veglia funebre della distruzione dell'altro. Sono la turbolenza dell'altro, e come suo effetto a posteriori stabilisco con lui un legame di attaccamento.
    • Per costruire una relazione con qualcuno (in quanto non sono un "Io" ma un "me-come-conseguenza-di-te"), devo disturbare gli altri per trovare il mio posto e diventare ciò che è possibile che diventi.
    • Se tenti di aiutarmi a ottenere qualcosa di meglio, a pensare chiaramente e a diventare una persona indipendente, in realtà stai cercando di uccidermi e dovrò sconfiggerti.
    • Trasformerò i tuoi sforzi benevoli in persecutori, che ti restituisco come azioni dannose che ti confondono. Allora siamo insieme e, in questo modo, ti permetto di stare con me.
    • Scelgo la turbolenza. Si tratta del solo oggetto con il quale posso avere una relazione di attaccamento e che riflette un senso di me.
  • Il borderline non è crudele con il partner per ragioni sadiche, né vi è alcun piacere masochistico nel sottomettersi a questo contratto. Tuttavia, esso gli consente di ottenere una relazione oggettuale laddove altrimenti non ve ne sarebbe alcuna. Il suo maggior timore è di non trovare mai l’oggetto del desiderio e potersi fondere con esso.
  • Nell'universo borderline, la maggior parte degli oggetti sono oggetti cattivi: spesso detriti dei conflitti reali dei quali è stata fatta esperienza con gli oggetti primari. Ciò che resta di questo conflitto deve essere contenuto da qualche parte e se la memoria induce un’angoscia mentale eccessiva, sarà spostata su un altro oggetto cattivo.
  • Per il borderline, l’esperienza vissuta è una forma di corporeità adatta a una sorta di vampirizzazione, perché la vita è trasformata in qualcosa di astratto con forme indefinite che infestano il Sé e l'altro in un universo metafisico maligno. [...] Il borderline, quindi, vive in un mondo privo di corporeità psichica. Non vi è sostanza nel suo discorso, perché egli desidera collegarsi con le forze astratte che erano presenti nei momenti iniziali della propria vita. [...] I terapeuti possono avere la sensazione di sprofondare: il borderline continuerà a ripetere senza fine la stessa vecchia storia.
  • Si tratta di una persona con un dolore mentale incessante. Diversamente dall’isterico, la sofferenza non consente di ottenere alcun vantaggio secondario e, diversamente dal narcisista, il borderline non desidera liberarsi di essa. In realtà, egli sembra ricercarla. Poiché il borderline richiede un altro al quale possa essere attribuito questo dolore, si trova spesso a vivere relazioni di lunga durata estremamente conflittuali e tese. Ogni giorno vi è un dolore ancora maggiore. L'altro, che è ripetutamente accusato di esserne la causa, dopo un certo lasso di tempo sembra, all'analista, indistinguibile dall'oggetto interno che suscita il dolore.

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