Vai al contenuto

Edmond Hamilton

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Edmond Hamilton

Edmond Hamilton (1904 – 1977), scrittore statunitense.

Incipit di alcune opere

[modifica]

Gli incappucciati d'ombra

[modifica]

Molti anni dopo, Robert Fairlie avrebbe ricordato il momento del suo decollo dall'aeroporto di Boston come il primo passo verso un nuovo terrificante universo. Allora però l'avvenimento rappresentava soltanto una piacevole parentesi nella tranquilla vita accademica.
Subito dopo il decollo, Fairlie aprì il quotidiano comperato all'aeroporto. Diede una rapida scorsa al vistoso titolo della prima pagina:

ACCUSATI GLI STATI UNITI DI VIOLAZIONE AL PATTO LUNARE.

L'argomento non lo interessava minimamente.

I predatori di stelle

[modifica]

La stella nera aveva soltanto tre pianeti. Forse ce n'erano stati di più, nei lontani giorni del suo splendore, ma se questo era stato, quei mondi erano perduti in qualche luogo remoto, lungo la stra­da percorsa nel suo incommensurabile vagabondare nel cosmo. La piccola flotta di quattro astronavi fragili, ammaccate e annerite da cento atterraggi, aveva già visitato due di quei pianeti. Ora le quattro navi siderali orbitavano nelle vicinanze del pianeta più in­terno, aspettando una comunicazione dalla scialuppa di esplora­zione.

Il distruttore di stelle

[modifica]

Eri una persona reale, un individuo normale: vivevi la tua vita reale, in un mondo reale; poi, in un solo giorno, in poche ore di un solo giorno, tutto è crollato attorno a te come una costruzione di carta sotto la pioggia, e ti sei trovato a precipitare in un abisso vuoto ed oscuro come il cosmo, senza inizio, senza fine, senza una certezza a cui aggrapparti.
Questo era sembrato accadere a Neil Banning. Aveva trentun anni, era piazzista di un editore di New York, in buona salute, equilibrato, e gli piaceva il suo lavoro. Mangiava tre pasti al giorno, si preoccupava della sua tassa sul reddito, e, ogni tanto, pensava di sposarsi. Aveva un passato ed un futuro: questo, prima che andasse a Greenville.

La valle degli assassini

[modifica]

Mark Stanton ebbe un brutto presentimento quan­do udì il coro distante di urla provenienti dai suoi ope­rai indigeni. Era di terrore puro quell'urlo che si alza­va da un centinaio di lavoratori persiani.
«Il Pavone della Morte!» gridavano in iraniano. «È il Segno dei Figli dell'Assassinio!»
«I Figli dell'Assassinio?» ripeté Stanton. «Che dia­volo gli è preso ora? Andiamo, Billy.»

Ritorno alle stelle

[modifica]

Quando l'infermiera si alzò per andare ad aprire la porta interna, John Gordon ebbe un attimo di esitazione.
«Volete accomodarvi, signor Gordon?» domandò l'infermiera, con un breve sorriso professionale.
«Grazie,» le rispose Gordon. La porta si chiuse silenziosamente alle sue spalle, e nello stesso istante un uomo si alzò in piedi, girò intorno alla scrivania bassa e coperta di carte, e venne verso di lui: era alto, sorprendentemente giovane, ed era la tipica persona che irradia simpatia, dinamismo, ed efficienza.
«Il signor Gordon?» domandò, tendendogli la mano. «Io sono il dottor Keogh.»

Sacrificio supremo

[modifica]

Il messaggio arrivò da molto lontano, un battito d'ali nell'etere, che si propagava, vibrando e affievolendosi, alla velocità della luce. Il ricevitore sulla Terra, un congegno di cavi e cristalli, lo raccolse e lo tramutò in una voce.
Era il 9 ottobre, alle 5.06 di mattina, ora del Colorado. L'operatore in servizio, il sergente Aiello, pigiò immediatamente il bottone dell'interfono.

Semi dallo spazio

[modifica]

Standifer trovò i semi il mattino successivo alla cadu­ta della meteorite sulla collina dietro casa sua. Quando la cosa accadde, sedeva sulla sedia a dondolo della veranda, e i suoi occhi riposavano fra le ombre del giardino e la di­stesa fertile della campagna immersa nel chiarore lunare. La meteorite aveva tagliato il firmamento con la rapidità di un lampo accecante poi, sulla collina, c'era stata un'esplosione simile a quella di una bomba, ed egli aveva capito che l'oggetto celeste era precipitato proprio lassù.

Bibliografia

[modifica]
  • Edmond Hamilton, Gli incappucciati d'ombra, [traduttore non indicato], Mondadori, 1975.
  • Edmond Hamilton, I predatori di stelle, traduzione di Ugo Malaguti, in "I guerrieri delle galassie", a cura di Sandro Pergameno, Ed. Nord, 1986. ISBN 884290595X
  • Edmond Hamilton, Il distruttore di stelle, traduzione di Antonio Bellomi, in "Millemondi", Mondadori, 2006. ISSN 11230762
  • Edmond Hamilton, La valle degli assassini, traduzione di Gianni Pilo e Daniela Galdo, ne "Il meglio di Weird Tales. La valle degli assassini", Fanucci, 1987.
  • Edmond Hamilton, Ritorno alle stelle, traduzione di Ugo Malaguti, Libra Ed., 1976.
  • Edmund Hamilton, Sacrificio supremo, traduzione di Maura Arduini, in "Millemondiestate 1986", Mondadori, 1986.
  • Edmond Hamilton, Semi dallo spazio, traduzione di Gianluigi Zuddas, in "Sempre Weird Tales", Fanucci, 1985.

Altri progetti

[modifica]