Eduardo Dalbono
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Eduardo o Edoardo Dalbono (1841 – 1915), pittore, museologo e docente italiano.
Citazioni di Eduardo Dalbono
[modifica]- [Eleuterio Pagliano] La sua figura alquanto fredda, tranquilla, aristocratica, non lasciava vedere in lui l'autore di opere spesso commoventi per la scelta del tema e per la penetrante estrinsecazione. Il suo aspetto nobile e calmo non lasciava supporre un cuore ardente, un'anima vivissima e delle membra pronte alla dinamica della battaglia per vincere o morire![1][2]
- Il Pagliano – oltre alla pittura ad olio ed all'affresco – trattava l'acquarello e l'incisione ad acquaforte, e nell'una e nell'altro genere fu ammirevolissimo.
I suoi acquarelli possono dirsi veri esemplari di tecnica e di eleganza. E queste diversi attitudini artistiche del Pagliano furono salutari alla scuola lombarda, [...].[3] - [...], se ben considerate la pittura del nostro Postiglione, voi troverete, anche nelle sue tele meno riuscite, sempre uno slancio vivissimo, sempre un chiaroscuro potente, e sempre la preoccupazione della freschezza delle tinte e delle pennellate, sempre il desiderio di risolvere l'accordo sui bruni o sui rossi, a base di carnagioni pallide, nelle quali serpeggiasse la «Garanza». Voi, se ben riflettete, vi accorgerete, che questo artista non è scolaro di nessuno. Niente Palizzi, niente Morelli, niente Fortuny; e chi potrebbe, o morti o vivi, dire di avre insegnato qualche cosa al nostro Postiglione? E chi potrebbe alzare la fronte, o morti o vivi, e dire: «Io ho aiutato nei momenti difficili della sua vita questo giovane artista»?
Nessuno![4] - [Salvatore Postiglione] E chi lo ha fatto artista costui? E chi lo ha vestito? E chi gli ha dato il vitto?
Lui, lui stesso, lui stesso! Lui stesso ha portato la croce del suo potente amore dell'arte, l'ha portato fino a ieri, quando tremante, balbuziente, febbricitante, affetto da una feroce malattia, si accorge che la sua numerosa famiglia, sei sorelle, due fratelli, la moglie, due figli, la nonna, mancano di denaro, si accorge che la mensa è scarsa, e si alza dal letto e ritorna a dipingere.[5]
Citazioni su Eduardo Dalbono
[modifica]- Il poeta del Golfo di Napoli? Eduardo Dalbono. (Libero Bovio)
- Nel punto in cui, davanti alla ferrea porta del vecchio Istituto di Belle Arti, Palizzi e Morelli scotevano il loro labaro di verità e di rinnovazione e riescivano a trargli appresso fin gli scolari più devoti agli accademici, quel qualcuno principiava la sua cara fatica, e si preparava, solitario, a divenire l'artefice incantevole e raro della più meravigliosa finzione. Poeta sensibile, artista e pittore di razza, squisito raccontatore dell'eterna favola dell'arte, questo suo genio amabile si chiamò Edoardo Dalbono. (Salvatore Di Giacomo)
Note
[modifica]- ↑ Pagliano, dopo aver preso parte alle Cinque giornate di Milano, si arruolò volontario nella prima e nella seconda guerra d'indipendenza.
- ↑ Da Eleuterio Pagliano, in La scuola napoletana di pittura nel secolo decimonono ed altri scritti d'arte, pp. 131-132.
- ↑ Da Eleuterio Pagliano, in La scuola napoletana di pittura nel secolo decimonono ed altri scritti d'arte, p. 135.
- ↑ Da Salvatore Postiglione, in La scuola napoletana di pittura nel secolo decimonono ed altri scritti d'arte, p. 143.
- ↑ Da Salvatore Postiglione, in La scuola napoletana di pittura nel secolo decimonono ed altri scritti d'arte, pp. 143-144.
Bibliografia
[modifica]- La scuola napoletana di pittura nel secolo decimonono ed altri scritti d'arte, a cura di Benedetto Croce, Gius. Laterza & Figli, Bari, 1915.
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