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Edoardo De Betta

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Edoardo De Betta

Edoardo De Betta (1822 – 1896), naturalista italiano.

Erpetologia delle provincie Venete e del Tirolo meridionale

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  • [Sul ramarro] È questa specie la più grande dei Lacertini nostri, ed anzi in tutta Europa cede solo per dimensioni alla bellissima Lacerta occellata, propria di pochi distretti meridionali d'Italia, più comune e copiosa nella Francia meridionale e nella Spagna. (p. 130)
  • [Sul ramarro] La bellezza di questa specie attrae gli sguardi di tutti, ed è un vero diletto per l'occhio il bellissimo verde che offre il suo corpo. Le sue scaglie percosse dai raggi del sole si indorano con mille riflessi. Nulla di più vago ed attraente nei rettili quanto il colore di questa Lucerta, la cui parte superiore del dorso è generalmente di un verde uniforme assai vivo e risplendente. E la stessa bellezza di quella tinta aumenta di pregio se, prodiga la natura a questa specie come a tant' altre di variate tinte e colori, frammischia in essa il bianco, e il giallo, e il grigio, e il bruno, e il nero, ed adorna sul dorso di macchie, di punti, e di linee. (p. 133)
  • [Sul ramarro] Come su molti altri rettili, su questo Lucerto non meno pesano ingiuste accuse di veleno e di malefizi, che esistono solo nella debole mente dell'ignorante che vi presta fede. Alcuni lo ritengono anche dotato di medicinali efficacie, e peccato che fra tant' altre maggiori favole non sussista almeno realmente la proprietà attribuitagli dal volgo, di avvertire l'uomo con mille moti e salti della presenza del serpente che potrebbe nuocergli; credenza che nel Tirolo gli ha procacciato l'epiteto di salva-omeni. (p. 137)
  • [Sulla lucertola muraiola] Facilissimi i rettili in generale a variare di tinte e di colori, questa specie supera però sotto tale riguardo e senza confronto tutte le altre, offrendoci quante modificazioni di colorito il capriccio per così dire potrebbe immaginare, tanto nelle tinte che le sono proprie, quanto in quelle d'ogni altra specie affine ch'essa si usurpa. (p. 150)
  • [Sulla lucertola muraiola] La lucertola dei muri, la quale si pasce di mosche, di insetti e di lombrichi, vedesi ovunque possa far preda di tali animali, e trovasi quindi lungo le strade, sui muri a secco, fra le sterili siepi, negli orti e persino nelle case. Agile assai, movesi con rapidità, e favorita dalle sue acutissime unghie sale e percorre facilmente a perpendicolo le muraglie, quando però non sieno molto levigate. Soffre il caldo ed il freddo meno delle altre lucertole, ed è quindi la prima a comparire dopo l'inverno, e l'ultima a rintanarsi nell'autunno. (p. 155)

Bibliografia

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