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Lucertola muraiola

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Una lucertola muraiola

Citazioni sulla lucertola muraiola.

Citazioni

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  • Come il ramarro, come la lucertola occhiuta, essa si pasce di mosche, di farfalle, di cavallette, di lombrichi e d'ogni altra maniera d'insetti che danneggiano le nostre frutta e i nostri grani: per ciò sarebbe utilissimo e da desiderarsi che la specie fosse, assai più di quanto lo sia, moltiplicata e diffusa: a misura che il numero se ne accrescesse, si vedrebbero diminuire i nemici de' nostri giardini, e allora si avrebbe ragione di riguardarle come animali di buon augurio, e come segni sicuri di buona fortuna. Ma certi uomini e certe donnicciuole non riguardano per tali se non gl'individui che hanno due o tre code, e avidamente le raccolgono e scioccamente le deputano a trarre da un'urna i numeri dell'immorale Lotto. (Giuseppe Gené)
  • Facilissimi i rettili in generale a variare di tinte e di colori, questa specie supera però sotto tale riguardo e senza confronto tutte le altre, offrendoci quante modificazioni di colorito il capriccio per così dire potrebbe immaginare, tanto nelle tinte che le sono proprie, quanto in quelle d'ogni altra specie affine ch'essa si usurpa. (Edoardo De Betta)
  • La lucertola dei muri, la quale si pasce di mosche, di insetti e di lombrichi, vedesi ovunque possa far preda di tali animali, e trovasi quindi lungo le strade, sui muri a secco, fra le sterili siepi, negli orti e persino nelle case. Agile assai, movesi con rapidità, e favorita dalle sue acutissime unghie sale e percorre facilmente a perpendicolo le muraglie, quando però non sieno molto levigate. Soffre il caldo ed il freddo meno delle altre lucertole, ed è quindi la prima a comparire dopo l'inverno, e l'ultima a rintanarsi nell'autunno. (Edoardo De Betta)
  • La lucertola delle muraglie è il più mite, il più innocente e il più utile di tutti i sauri nostrali. Questo gentile animaletto, sì comune nel nostro paese, e col quale tanti di noi sono trastullati negli anni dell'infanzia, ha ricevuto dalla natura un vestito, che, senza essere elegante come quello del ramarro e della lucertola occhiuta, è peraltro delicato e piacevole a vedersi. (Giuseppe Gené)
  • Che se le specie di Rettili vanno soggette a variazioni di tinte, questa è quella dei tanto variopinti Lacertini che più di tutti le muta. Usurpa essa per così dire ogni altra livrea delle specie affini, e molte altre ne assume sue proprie. Dal nero morato la vedi trapassar nel verde, nel grigio, nel cenerognolo, nel rossastro, e subire via via le più lievi quasi insensibili gradazioni nel fondo, come altresì macchiarsi a strisce, a rotelle, a stelle, ad ocelli; linearsi, punteggiarsi, tessellarsi e vermicolarsi in diverso modo. Muta di colore eziandio nelle singole parti meschiando il dipinto quasi a capriccio: così alcune Lucertole murali hanno bianca la pancia, altre verdina, altre nera, altre saccata di bianco e nero, altre color di rosa o mattone. Né raggi solari rifratti dal prisma, né tavolozze di pittori han tante e sì diversi generazioni di tinte quante la murale ne assume.
  • Nella scelta d'un nome Italiano per la Podarcis di Wagler non abbiam esitato un momento ad alluogargli quello di Lucertola, veggendo che ben si addice al più comune de' nostri Lacertini quel nome che ordinariamente vien dato a ciascun di loro. E poiché mostrasi spessissimo sulle muraglie, cui meglio di ogni altra Lucertola percorre a perpendicolo con indicibile celerità, volontieri gli conserviamo l'epiteto di murale.
  • Più di ogni altra specie di Lacertini deve alle unghie acutissime in punta e ricurve nell'asta il facile rampicare a perpendicolo per le dritte muraglie quando non siano tanto levigate: locché gli meritava l'antonomasia Podarcis dal greco. Resiste al freddo più d'ogni altra: perciò è la prima ad uscir dalle tane invernili, come è l'utima ad abbandonare l'aperto. In Italia son certi luoghi ben esposti, ove totalmente non si nasconde giammai.
  • La lucertola può agevolmente addomesticarsi, e sembra compiacersi a rimanere in schiavitù. Per la somma dolcezza della sua indole diviene familiare col suo padrone. Cerca di rendere le carezze che riceve; avvicina la sua bocca a quella di lui, gli sugge la scialiva in bocca con una grazia che molte persone non le permettono tanto impunemente.
  • Non c'è fanciullo che non sappia per esperienza che la coda della lucertola, di cui le molli vertebre possono staccarsi con agevolezza, è fragilissima, e resta fra le mani di chi vuole afferrarla. Talora questa coda si riproduce. Quando si cerca di prendere una lucertola sul muro, questa si lascia cadere in terra, e vi rimane un'istante immobile, prima di fuggire di nuovo.
  • Questo innocuo animaletto, tanto comune nei nostri paesi, è svelto ed agile. Corre tanto velocemente che sfugge all'occhio colla rapidità dell'uccello. Siccome abbisogna di una temperatura mite, cerca i luoghi riparati. Quando il sole batte in pieno sul muro, lo si vede distendersi con piacere su quella superficie calda. Si compenetra di quel benefico calore, e mostra la sua soddisfazione muovendo mollemente la coda.

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