Egilberto Martire

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Egilberto Martire

Egilberto Martire (1887 – 1952), giornalista e politico italiano.

Citazioni di Egilberto Martire[modifica]

  • Il martire, adunque, vuole, pienamente, il martirio: l'accettazione del sacrificio è opera sua. Tuttavia questa volontà di martirio che s'afferma nella complessità dei motivi e delle condizioni, profondamente entusiastica, trova pur sempre, in una superiore legge della «misura» — che domina tutto l'organismo dell'etica cristiana — il suo correttivo e, quindi, la sua sublimazione.
    Anche la «volontà di martirio» — che pure è volontà di amore — va soggetta al travaglio del distacco, alla durezza dell'abnegazione, affinchè non la contamini ombra di desiderio impuro: neanche volontà di martirio deve degenerare in voluttà di morte! e «volere» si può, il martirio, «cercare» non si deve; desiderare, si possono, gli splendori della via eroica, non eleggere a se stessi, siccome disposizione di arbitrio.
    La Chiesa condanna con uguale severità e proclama ugualmente eretici tanto i tiepidi che rifuggono dalla prova quanto i folli di sangue che la prova ricercano con pertinacia di desiderio.
    La Chiesa condanna ugualmente l'apostasia e l'imprudenza: proibisce ai fedeli di eccitare — sotto qualsiasi forma — l'odio dei pagani, proibisce loro di denunciarsi, di «costituirsi» al persecutore; approva e consiglia la fuga durante la persecuzione: la Chiesa è custode delle cose divine: tra la paura dei vili e la voluttà cieca dei fanatici, sta il prodigio del martirio cristiano, sta la forza, la consapevolezza, conciliazione di tormento e di letizia, nell'amore.[1]

Note[modifica]

  1. Da Il Valore del Martirio, Corriere d'Italia; citato in Il buon cuore, anno XI, n. 50, 14 dicembre 1912, Educazione ed Istruzione, p. 373.

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