Eleanor Roosevelt
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Anna Eleanor Roosevelt (1884 – 1962), moglie di Franklin Delano Roosevelt.
Citazioni di Eleanor Roosevelt
[modifica]- A mio parere, nessuno, dal tempo di Franklin, ha mai avuto lo stesso genere di rapporto simbiotico con le folle. Franklin talvolta incominciava una campagna elettorale stanco e apatico. Ma nel corso della campagna traeva forza e vitalità dall'uditorio e finiva meglio di quanto non avesse incominciato. Penso che per il senatore Kennedy sia lo stesso: la sua intelligenza e il suo coraggio suscitano nelle folle sentimenti che a loro volta lo sostengono e lo rendono più forte.[1]
- La filosofia personale di ognuno non si esprime al meglio attraverso le parole; è espressa nelle scelte che si fa. Nel lungo periodo, modelliamo le nostre vite e modelliamo noi stessi. È un processo continuo fino alla morte; e le scelte che facciamo sono in definitiva una nostra responsabilità.[2]
- Si dedica tanta attenzione ai peccati aggressivi, come la violenza, la crudeltà e l'avarizia, con tutte le loro tragiche conseguenze, che scarsa attenzione rimane per i peccati passivi, come l'apatia e la pigrizia, che alla lunga possono avere effetti ancor più rovinosi.[3]
- [Sul Diario di Anna Frank] Uno dei commenti più saggi e commoventi sulla guerra e sulle sue conseguenza per le persone che abbia mai letto.[4]
Attribuite
[modifica]- Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.[5][6]
- Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso.[7][8]
Note
[modifica]- ↑ Da una telefonata ad Arthur Schlesinger Jr. poco dopo l'elezione di Kennedy a Presidente degli Stati Uniti; citato in Arthur Schlesinger Jr., I mille giorni di John F. Kennedy, Milano, Rizzoli, 1966, p. 95.
- ↑ Da You learn by living, 1960.
- ↑ Citato in Kathleen McGowan, La promessa, traduzione di Roberta Maresca, Piemme, 2010, p. 235. ISBN 9788858502303
- ↑ Citato in AnneFrank.org.
- ↑ Citato in Mario Grasso, Punti di vista, FrancoAngeli, Milano, 2001, p. 30. ISBN 88-464-3200-2
- ↑ Secondo Ralph Keyes, in The Quote Verifier, Macmillan, 2007, non esistono prove che Eleanor Roosevelt abbia mai scritto o pronunciato tale frase: gli archivisti della biblioteca presidenziale "Franklin D. Roosevelt" in Hyde Park, a New York, non sono stati in grado di rintracciare tale citazione in alcuno degli scritti della First Lady.
- ↑ Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644
- ↑ Si veda della citazione precedente. La fonte spesso citata per tale citazione, ovvero l'autobiografia This is my story, Harper, New York, 1937, è errata: la frase non compare in tale opera.
Voci correlate
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