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Elena Bacchin

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Elena Bacchin (1982 – vivente), storica italiana.

24 maggio 1915

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  • La guerra, immaginata da mesi, combattuta a parole, entrava in scena; tutti ne erano protagonisti. Il sipario calerà tre anni e mezzo dopo, ma forse, nel novembre 1918, l’Italia non uscì veramente dal conflitto. Quel 24 maggio 1915 nulla poté essere (né sarebbe stato) come prima.
  • Nei rapporti tra i due Paesi pesava l’eredità risorgimentale: l’Austria aveva dominato la parte settentrionale della penisola e ancora controllava alcune zone di lingua italiana che, secondo la concezione ottocentesca della nazione, sarebbero dovute appartenere al Regno: Trento e Trieste. Proprio il 24 maggio il «Corriere della Sera» pubblicò la notizia di una bottiglia ritrovata in alto mare da un marinaio catanese contenente gli appelli di alcuni triestini: «fratelli italiani: ora o mai, non possiamo più sopportare il tiranno impiccatore», diceva il primo; «fratelli, venite a liberarci dal giogo austriaco», il secondo.
  • Giolitti immaginava di tornare al potere, ma Salandra non si comportò come un primo ministro a tempo e fece dell’opposizione al giolittismo il suo punto di forza. Infatti, nonostante il progresso raggiunto dal Paese nell’ultimo decennio, lo statista piemontese suscitava diverse antipatie. La società italiana stava cambiando e lo Stato nazionale non era riuscito a diventare la patria di tutti gli italiani; socialisti, cattolici, repubblicani, nazionalisti, radicali avevano in mente un’altra Italia e vedevano in Giolitti un dittatore corrotto e corruttore. Cercarono nuove soluzioni.

Bibliografia

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