Eraldo Affinati

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Eraldo Affinati (1956 - vivente), scrittore italiano.

Citazioni di Eraldo Affinati[modifica]

  • L'insegnante è lo specialista dell'avventura interiore. L'artigiano del tempo. Il mazziere della giovinezza.
    Se ha fatto bene il proprio mestiere, i suoi allievi gli resteranno dentro. Li ricorderà sempre, uno per uno, simili a tamburini che, in certe stagioni, hanno dettato il ritmo sulla grancassa della sua esistenza. E loro non potranno dimenticarsi di lui.[1]
  • [A Lampedusa] Nel cimitero dei vascelli perduti, posto accanto alla ex base Loran, tutto ciò diventa più chiaro: una cattedrale di scafi sbriciolati e lamiere arrugginite sotto il cielo terso. Ma non sono i teloni sospesi, le prue sverniciate, i giubbotti e le scarpe da ginnastica a colpirmi davvero. È l'espressione assorta di Pietro [Bartolo] sulle pentole, sui tubi, sui timoni rotti, sulle chiglie arenate, a commuovermi: come se nei suoi occhi tornassero in vita i bambini annegati, i cadaveri sfigurati, il piccolo Anuar fuggito da Boko Haram, Favour che aveva meno di un anno quando venne adottata, Alì che s'impiccò nei pressi del centro di accoglienza, Moustafà, arrivato dodicenne allo stremo delle forze con una temperatura corporea di ventisette gradi che, una volta stabilizzato, stringe fra le braccia il pupazzetto da lui soprannominato "Battolo".[2]

Note[modifica]

  1. Da Elogio del ripetente, Mondadori, 2013.
  2. Da Ho visto cose che voi umani, Rep.repubblica.it, 30 settembre 2018.

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