Ettore Mo
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Ettore Mo (1932 - vivente), giornalista italiano.
Citazioni di Ettore Mo[modifica]
Citazioni in ordine temporale.
- [In riferimento alla vita come giornalista di guerra] Se tu vai avanti su questo itinerario della disperazione collettiva, diventa una tua disperazione personale. Io mi sono messo su una strada dalla quale, in qualche modo, non posso più uscire.[1]
- Come si può riuscire a fermare un uomo disposto ad ammazzarsi?[2]
- Sarebbe un guaio se l'inviato divenisse una razza in estinzione. L'alternativa è quella di schiacciare un bottone per ottenere tutte le informazioni. Ma è un'illusione quella di poter fare un reportage stando a tavolino, perché non senti l'odore delle cose.[2]
- [In riferimento al proprio lavoro di giornalista di guerra] Visto il mestiere che faccio, dovrei finire all'inferno, dove troverei certamente storie particolari da raccontare.[3]
- Non c'è niente di più di una guerra per raccontare il dolore e la crudeltà del genere umano. Nella guerra succede davvero di tutto, tutta la natura umana si rivela. Buona o cattiva che sia.[4]
- Un giornalista deve essere prima di tutto un cronista, assolutamente un cronista.[4]
Note[modifica]
- ↑ Citato in Milena Gabanelli, Professione Reporter, 1996; in Indro Montanelli - Gli anni della televisione 4: Io sono soltanto un giornalista, a cura di Nevio Casadio, Rai Sat, 2009.
- ↑ a b Dall'intervista di Maria Antonietta Trupia, Una camicia macchiata di sangue, Italialiberi.net, 28 giugno 2004.
- ↑ Dall'intervista di Antonio Gregolin, Mo: Ottant'anni da inviato speciale, Storie Credibili.it, 2012.
- ↑ a b Dall'intervista di Luigi Baldelli, Il Reportage, n. 24, 1º dicembre 2015.