Eugène Sue
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Eugène Sue (1804 – 1857), scrittore francese.
I misteri di Parigi
[modifica]Un Tappeto-libero, nel gergo de' ladri e degli assassini, significa un'osteria o una bettola della più trista specie.
Un uomo già stato condannato dalla giustizia, che, in quell'immondo linguaggio si chiama Orco, od una donna della medesima degradazione, che chiamasi Orca, tengono per l'ordinario di siffatte taverne, frequentate dalla feccia della popolazione parigina, dove vi abbondano una schiuma di forzati usciti dal bagno, truffatori, ladri, barattieri.
Appena è stato commesso un delitto, la polizia getta (se questo si può dire) una rete in quel fango, e quasi sempre vi coglie i colpevoli.
Citazioni
[modifica]- È cosa sacra la salvezza di un'anima. (pp. 131-132)
- Non v'è cosa che più rallegri a vedersi, che la cucina d'una fattoria nell'ora del pasto della sera, e particolarmente in tempo d'inverno; non v'è cosa che meglio riproduca alla mente i godimenti della vita campestre. (p. 288)
- Se sei brutto... sii terribile, dimenticheranno la tua bruttezza. Se sei vecchio... sii energico, dimenticheranno la tua età.[1]
Citazioni su Eugène Sue
[modifica]- I Misteri del Popolo di Sue, quel gran romanzo; glorioso o infame secondo i gusti, ma certo molto atto a commuovere l'anima poetica dell'ardente fanciulla. (Grazia Deledda)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
Bibliografia
[modifica]- Eugène Sue, I misteri di Parigi, traduzione sconosciuta, Adriano Salani Editore, Firenze 1924.
Filmografia
[modifica]- L'ebreo errante (1948)
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