Eugen Fink

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Eugen Fink

Eugen Fink (1905 – 1975), filosofo tedesco.

Citazioni di Eugene Fink[modifica]

  • [Sull'eterno ritorno] Il pensiero più abissale della filosofia di Nietzsche, [una teoria che] sta in una singolare penombra. Apparentemente manca di una precisa rielaborazione e impronta concettuale; è più simile a una oscura profezia, alla rivelazione divinatoria di un segreto, che a una rigorosa esposizione filosofica.[1]
  • L'abito è una prerogativa dell'essere umano, una sua invenzione e una sua creazione, un costrutto artificiale di quell'unico, strano animale che non si accontenta di rimanere così come lo ha fatto la natura, che si rimodella in continuazione, si circonda di forze generative, si difende con le armi, si attrezza con strumenti tecnologici, costruisce abitazioni, va a vivere in specifici insediamenti con i suoi simili, assecondando usi e convenzioni, e che impone ordini? L'abbigliamento è un segno distintivo della cultura umana.[2]
  • L'essenza del mondo è il gioco [...] noi giochiamo il serio, giochiamo l'autentico, giochiamo la realtà, il lavoro e la lotta, giochiamo l'amore e la morte e giochiamo perfino il gioco.[3]

Note[modifica]

  1. Da La filosofia di Nietzsche, traduzione di Pisana Rocco Traverso, Marsilio Editori, Venezia, 1973.
  2. Da Moda. Un gioco seduttivo, a cura di Giovanni Matteucci, traduzione di Vincenzo Santarcangelo, Einaudi, Torino, 2024. ISBN 9788806263355; citato in Simone Paliaga, Eugen Fink e la moda segno dell'unicità umana, avvenire.it, 4 aprile 2024.
  3. Da Oasi della gioia, Edizioni Rumma, Salerno, edito successivamente da Edizioni 10-17, 1987. Citato in Nicola Abbagnano, Ricordi di un filosofo, a cura di Marcello Staglieno, Rizzoli, Milano, 1990, pp. 178-179. ISBN 88-17-84011-4

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