Eugene Laverty

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Eugene Laverty (2012)

Eugene Laverty (1986 – vivente), pilota motociclistico nordirlandese con cittadinanza irlandese.

Citazioni di Eugene Laverty[modifica]

  • È chiaro che Marco [Melandri] è un pilota che gioca sporco e lo fa apposta. Gli altri piloti non apprezzano il suo stile perché non è furbo o intelligente [...][1]
  • [«Dei tatuaggi?»] No, però ho diverse cicatrici sparse, quelle sì che sono tatuaggi autentici, altro che disegni![2]
  • [«Il circuito che ama di più?»] Portimäo. I continui cambi di pendenza lo rendono davvero spettacolare.[2]

Eugene Laverty, l'eterno secondo che pensa positivo: l'intervista

Cristina Marinoni, iconwheels.it, 25 luglio 2016.

  • [«Come si svolge la tua settimana?»] Il lunedì successivo alla gara è l'unico giorno in cui tiro il fiato, cerco di recuperare dallo sforzo del weekend e di dormire un po' di più: durante il fine settimana fatico a prendere sonno a causa dell'adrenalina. Poi scrivo qualche valutazione su com'è andata la gara: impressioni sul tracciato, difficoltà della moto, problemi con le gomme, in modo da riferire nei dettagli ai meccanici e trovare soluzioni insieme a loro. Da martedì comincio ad allenarmi, almeno 4 ore al giorno, fino a giovedì, anche se mi trovo già in circuito. Il mio workout preferito? Pedalare [...]
  • [«Tua moglie ti segue dalla prima all'ultima tappa del Campionato: le chiedi tu di accompagnarti?»] Ormai non c'è più bisogno, Pippa fa parte del mio team! Per me è una presenza indispensabile: avere accanto la persona che ami ti aiuta a staccare la mente dalla lavoro e rilassarti. Il sabato notte precedente alla gara mi capita di svegliarmi e pensare a setting e modifiche: se non ci fosse lei a distrarmi, rimarrei a ragionarci sopra fino all'alba.
  • Sono pacato, razionale e rigoroso: se avessi continuato gli studi, avrei seguito le orme di mio padre e adesso sarei ingegnere. Invece mi sono imbattuto in una moto a 12 anni e ho capito subito che non sarei più sceso dalla sella. L'ho scritto anche in un tema: la traccia chiedeva cosa avremmo fatto da grandi. Il succo del mio elaborato era: "Abiterò in Italia, guiderò un'Aprilia e avrò dei figli".
  • [...] da nordilandese doc, sono cattolico. Vado a Messa appena posso e credo di aver ricevuto in dono un talento da sfruttare: non intendo sprecarlo e ringrazio dando il massimo. I risultati non piovono dal cielo, bisogna guadagnarseli, e lavorare in armonia con gli altri è uno straordinario mezzo per ottenerli. Il Vangelo insegna che dobbiamo trattare il prossimo come vogliamo essere trattati: io, nel mio piccolo, metto in pratica la regola anche nel box.

Note[modifica]

  1. Da un'intervista a bikesportnews.com; citato in SBK: Laverty contro Marco Melandri, "Gioca sporco, non piace a nessuno", insella.it, 24 ottobre 2013.
  2. a b Da Cristina Marinoni, Sylvain Guintoli ed Eugene Laverty: intervista doppia alla super coppia Aprilia, panorama.it, 14 maggio 2013.

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