Eugenio Giovannetti
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Eugenio Giovannetti (1883 – 1951), giornalista, scrittore e traduttore italiano.
Citazioni su Eugenio Giovannetti
[modifica]- Che cosa cerca Giovannetti? È difficile dirlo, anche perché assai probabilmente Giovannetti non cerca niente. Verso gli uomini e le cose degli uomini, – i loro difetti, i vizii, o soltanto le «debolezze» e le distrazioni – da qualche anno Giovannetti ha preso un atteggiamento di vigilanza, che somiglia assai a quello d'un moralista. Soltanto che, lui, è un moralista senza morale. La sua critica basta a se stessa. Non solo non pretende di rifare la gente (compito difficile e leggermente assurdo, imponendo il quale un poeta epigrammatico condannò all'inutilità gli altri e se stesso) ma anche se ne avesse la possibilità e i mezzi, la critica di Giovannetti non saprebbe come e perché rifare gli uomini.
- Giovannetti ha, come pochi, il gusto di scrivere (una virtù che si va perdendo); è un letterato paziente, che non lascia andar via un periodo senza essergli stato prima attorno con la pomice: arida pomice expolitus.
D'una certa aridità, esteriorità di pomice, risentono la sua cultura e le sue frequentissime citazioni. Certo egli dimostra molte curiosità e letture. Nei suoi «Satyricon» tornano, frequenti, prosatori e poeti antichi e moderni; classici e romantici; e poi politici e storici d'ogni razza.
- Giudice di gusto e di temperamento, che preferisce fare a meno di logica e di dimostrazioni, Giovannetti ha l'obbligo di esser leggero, evidente, e di far presto. Meglio quando questo gusto, questo temperamento letterario, senza più pretesto ironico o di canzonatura, si manifestano direttamente in rapidi quadretti, in racconti ariosi e nitidi, in semplici sottili arguzie e piacevolezze.
E sono forse le sue pagine più felici; certo sono quelle che danno meglio una ragione di lui; che meglio lo spiegano e lo giustificano anche come scrittore satirico e burlesco.
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