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Federica Sabatini

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Federica Sabatini (2022)

Federica Sabatini (1992 – vivente), attrice italiana.

Citazioni di Federica Sabatini

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  • [«Quale é il valore più importante che ti ha insegnato la recitazione?»] Credo un amore profondo verso l'essere umano, una comprensione maggiore delle persone e un rispetto verso le loro vite e le loro scelte. Quando studi per interpretare e metterti nei panni e nelle personalità dei più diversi personaggi, senza giudicarli, hai la possibilità di scoprire quanto sia sottile, debole, bisognoso, infinito e meraviglioso l'animo umano. Studiando i meccanismi per cui una persona si comporta in un modo piuttosto che in un altro a me ha aperto il cuore ancora di più alla tenerezza. Certo questo non rende nessuno immune dall'arrabbiarsi o ad essere tendente a giustificare qualsiasi comportamento, ma ti permette di conoscere meglio te stesso e gli altri. Sostengo fortemente che la recitazione sia la miglior terapia per essere indipendenti nel comprendersi.[1]
  • Fin da quando ho memoria ho sempre voluto fare l'attrice. Quando guardavo un film pensavo di voler tanto vivere le vite e le emozioni dei personaggi protagonisti. Ero molto timida, molto frenata a parlare con gli altri e ad esternare le cose, ed è per questo che penso che la recitazione mi abbia salvato la vita.[2]
  • Il credo religioso è molto distante dalla mia persona. Credo in altre cose, ma non le prendo come una verità assoluta perché sono un essere umano, per cui la verità non mi è data saperla. Io faccio dei lavori spirituali che mi offrono una serie di strumenti, ma sono ben piazzata a terra. [...] Voglio capire meglio me stessa, mica scoprire il futuro. Il problema è se utilizzi questi strumenti per trovare delle risposte perché non vuoi lavorare su di te. [«Sono strumenti utili al tuo lavoro di attrice?»] In qualche modo, ma è un discorso che può essere strumentalizzato. Le varie discipline che ho toccato, la meditazione su tutte, poi il reiki, le costellazioni familiari, le carte, i cristalli, mi hanno semplicemente aiutata a conoscermi e migliorarmi. Perché da lì puoi spostarti su un certo tipo di visualizzazione con le neuroscienze, capire lo scarico di chimica che avviene nel cervello e come stimolare certi ormoni per stare bene. [...] io ho due punti fermi, da sempre: crescere come essere umano e capire come funziona l'essere umano. Poi questo aumenta l'empatia e la comprensione, che nel mio lavoro mi sembrano basilari. Dipende perché lo fai, questo lavoro, ma se vuoi raccontare delle storie e spiegare le vite degli altri in maniera semplice attraverso la recitazione, questo è lo scopo.[3]
  • Io ho due sorelle. Sono la più piccola di casa e loro sono il mio punto di riferimento. Molto di quello che sono lo devo a loro. [...] [«In che senso?»] Quando ho deciso che avrei voluto fare questo mestiere avevo 8 anni e stavamo guardando un film insieme. Loro, per i miei 14 anni, hanno deciso così di regalarmi l'ingresso in un'agenzia di artisti che si occupava di attori minorenni. Naturalmente hanno chiesto il permesso ai miei genitori che hanno capito il mio desiderio e lo hanno accettato. Da allora ho cominciato a fare i provini, le prime pubblicità, i primi ruoli...[4]
  • [Sull'esperienza nella serie spagnola Toy Boy] Io ho un piccolo problema di perfezionismo [...]. Innanzitutto, mi spaventava il non poter parlare del mio lavoro con chiunque si trovasse sul set in qualsiasi momento con tutti i termini necessari per farlo, dai responsabili di trucco e parrucco, agli scenografi, al regista, allo sceneggiatore, saper parlare dei personaggi come ne parlo nella mia lingua, con tutta la stessa gamma di parole e di possibilità; [...] mi sono esercitata in conversazione tutto il tempo che avevo, e di tempo ne ho avuto poco, circa un mese e mezzo da quando ho saputo di essere stata presa all'inizio delle riprese. [...] I primi giorni in cui dovevo recitare in spagnolo, ho "rapito" la coach che stava sul set, poverina [...], l'ho praticamente relegata alla scrivania con me e le ho detto: "Finché la battuta non è perfetta, noi non ci muoviamo!". Fortunatamente, lei è una come me, perfezionista, quindi ci siamo incontrate, però io ero proprio tremenda [ride, ndr]. [...] quando ho rivisto la serie, ho notato i momenti in cui si sentiva di più l'italiano, e i momenti, magari girati in giorni diversi ma montati attaccati, in cui il mio spagnolo era completamente diverso, più sciolto: mi fa ridere la "capacità" di Rania di migliorare o peggiorare il suo spagnolo da un istante all'altro [ride, ndr].[5]
  • La bellezza è una sorta di crisi sociale: per fortuna non vuol dire niente e purtroppo vuol dire tutto. È una cosa che è oggettiva solo rispetto a dei canoni imposti socialmente e non è così importante rispetto a ciò che per noi è soggettivamente bello. Dunque, ho un rapporto molto travagliato e personale con la bellezza che mi genera molta fatica. Nella società in cui viviamo, questo concetto è utilizzato in genere nella visione più bassa, ovvero solo nelle forme (che poi è normale perché sono quelle che colpiscono l'occhio). Secondo me la bellezza è un concetto molto estendibile in realtà a tante altre sfaccettature che sono quelle che forse mi rappresentano di più perché mi riempiono di più personalmente. [...] Per me la bellezza assoluta è nella natura e nella qualità del tempo speso: questi per me sono respiri per l'anima. È lì che la trovo principalmente.[6]
  • [...] la cosa più grande che penso di aver capito è che le emozioni non sono uno stato perenne, ma uno stato transitorio. Una persona che come me ha un'alta sensibilità può ritrovarsi sopraffatta, potrebbe lasciarsi guidare anche solo da quelle. E a volte un'emozione ti sembra la verità assoluta. Poi un giorno realizzi: aspetta, ma allora questa cosa poi passa, pure se me la vivo. Ecco, quella per me è stata la sopravvivenza. E allora io le emozioni me le voglio vivere tutte.[3]
  • [...] non esiste una divisione manichea tra buoni e cattivi, l'unica cosa che esiste e che ci accomuna tutti è la sofferenza. Soffriamo tutti in maniera minore o maggiore, indipendentemente dal contesto sociale o dalla famiglia nella quale siamo cresciuti e la "dose" di sofferenza di ognuno ci porta a fare delle azioni più o meno giuste.[7]

Intervista di Antonella Bussi, marieclaire.it, 24 agosto 2020.

  • Mi colpisce quando leggo di giovani che hanno preso dei casali per fare comunità o che si sono laureati e poi coltivano erbe aromatiche. Li sento vicini, è una doppia realtà che vorrei vivere.
  • [...] in ogni parte di Roma ho un ricordo importante, ci sono cresciuta dentro. Però devo dire che la prima volta che vidi "er mejo buco de Roma", ossia il buco della serratura accanto ai giardini degli Aranci [...], mi sono emozionata.
  • La recitazione è stata una salvezza perché sono molto timida e sono stata una bambina ancor più timida. Avevo paura nel relazionarmi. A livello inconscio ho spostato l'asticella dall'altra parte del fiume: o arrivi là o anneghi. Sono saltata e mi ha aiutato. Sicuramente è divertente giocare con questo lavoro, ma io amo anche studiare le dinamiche, vado sempre più dentro, ogni volta che vedo un personaggio trovo dei punti di connessione oppure mi permette di comprendere delle realtà che non conoscevo bene.
  • La cosa più brutta nel nostro lavoro è la competizione che si crea. Purtroppo nei casting devi corrispondere anche fisicamente a un personaggio, e questo significa che a volte potresti non essere giusta per la parte fin dall'inizio. Arrivi al provino dove c'è clima di tensione e tutti stanno sulle punte. Questo divide.

Note

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  1. Dall'intervista Tutti insieme all'improvviso, Federica Sabatini, lagazzettadellospettacolo.it, 7 febbraio 2016.
  2. Dall'intervista di Mario Manca, Federica Sabatini: «La sensibilità è un dono», vanityfair.it, 26 novembre 2020.
  3. a b Dall'intervista di Chiara Del Zanno, Federica Sabatini, un'emozione (non) da poco, rollingstone.it, 14 novembre 2023.
  4. Dall'intervista di Tiziana Lupi, Chi è Federica Sabatini, interpreta Giulia in "Don Matteo 14", la sorella di Don Massimo, sorrisi.com, 7 novembre 2024.
  5. Da Valentina Carraro, Intervista con Federica Sabatini: 'Toy Boy' e Lo Spazio in Cui Avviene Tutto, theitalianreve.com, 4 aprile 2022.
  6. Dall'intervista di Giulia Cangianiello, Federica Sabatini, un'attrice alla ricerca della sua verità, manintown.com, 10 luglio 2023.
  7. Dall'intervista di Giada Biaggi, Federica Sabatini aka Nadia di Suburra 2 è la piccola Amélie del cinema italiano, e si racconta in esclusiva a Elle.it, elle.com, 3 marzo 2019.

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