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Ferrari F40

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Ferrari F40 (1987)

Citazioni sulla Ferrari F40.

  • Era il 21 luglio [...] quando in una afosa mattinata fu presentata la Ferrari F40. La prima vera supercar dell'era moderna. Un'auto importantissima per quello che ha significato. Prima di tutto fu la prima Ferrari celebrativa: la volle Enzo Ferrari in persona per omaggiare i quarant'anni dalla fondazione dell'azienda, nata nel 1947. Ma [...] è anche l'ultima vera Ferrari nata sotto la direzione e la volontà del grande costruttore di Maranello, che sarebbe morto un anno dopo [...]. La F40 è un'automobile figlia ancora dei quei tempi in cui le auto sportive erano dure e pure. [...] fu anche la macchina che inaugurò la moda delle supercar a prezzi mozzafiato. D'altronde eravamo nei lussuriosi anni '80, e la F40 costruita in tiratura limitata (mille esemplari previsti diventati poi 1311), era ambita da tanti nuovi ricchi. Talmente esclusiva che, venduta in origine da Maranello a 374 milioni di lire dell'epoca, nelle aste andò facilmente sopra il miliardo. Ferrari usava la F40 persino come benefit/cambio merce per pagare lo stipendio ai suoi piloti di F1 dell'epoca (Mansell, Prost) ed abbassare l'importo dovuto in contanti. (Alberto Sabbatini)
  • Ho guidato la F40 qui a Maranello. È stato veramente bello. È una macchina davvero speciale, sembra un go-kart con una potenza incredibile. È profondamente diversa, con un volante molto semplice, ma è pur sempre una vera Ferrari. (James Calado)
  • Negli Anni '80 in Formula Uno dominava il motore turbo e la Ferrari era all'avanguardia nello sviluppo dei propulsori sovralimentati. Così fu deciso che la supercar pensata per celebrare i 40 anni del Cavallino doveva sfoggiare quella tecnologia [...]. La F40 fu il frutto dell'evoluzione estrema di un modello precedente, la 288 GTO, la prima berlinetta turbo di Maranello. [...] Nicola Materazzi, il responsabile tecnico del progetto [...] ricorse alla tecnologia più avanzata che Maranello potesse offrire. Soltanto per il telaio si optò per una tecnologia tradizionale: il classico traliccio in tubi, di tradizione Ferrari. [...] Si ricorse invece a vetroresina e kevlar [...] per realizzare porte e cofani [...]. Seguendo alla lettera la regola numero uno delle corse: ogni chilo di troppo è dannoso perché penalizza le prestazioni. Per questo motivo l'interno [...] è molto spartano: i sedili erano due gusci ricoperti di stoffa rossa, cruscotto ridotto al necessario, niente autoradio, persino i vetri furono sacrificati per finestrini di plastica con feritoia scorrevole come sulle auto da corsa. Unica concessione al comfort: l'aria condizionata perché il motore appena dietro l'abitacolo con gli enormi scambiatori di calore del turbo sovrastanti, scaldava più di una stufa. Per l'aerodinamica [...] l'ing. Materazzi prese ad esempio le forme dei prototipi gruppo B, le GT da corsa dell'epoca. Il muso divenne quasi a cuneo con i fari incastonati all'interno, ampio labbro deportante anteriore, un'enorme ala posteriore fissa per tenere giù il retrotreno perché la potenza era spaventosa per l'epoca. Il motore V8 2 litri turbo della GTO fu portato a 3 litri, mantenendo le bancate a 90° e si ottennero la bellezza di 478 cavalli. Al confronto con le hypercar di oggi da mille cavalli sembrano ben poca cosa, ma quei 478 cavalli erano peggio di altrettanti muli: scalciavano nella schiena come pazzi se non sapevi dosare il gas. E nel 1987 non c'erano software che addolcissero l'erogazione della coppia per rendere più "guidabile" un motore scorbutico come il turbo che soffriva di ritardi alla risposta. [...] Michele Alboreto [...] raccontò di come, durante un collaudo stradale, semplicemente sgasando da fermo al semaforo, avesse praticamente ustionato un ciclista dietro di lui per via della sfiammata in rilascio dallo scarico del turbo! (Alberto Sabbatini)

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