Filip Müller

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Forni crematori ad Auschwitz

Filip Müller (1922 – 2013) ebreo slovacco, internato ad Auschwitz e membro dei sonderkommando.

Citazioni di Filip Müller[modifica]

  • La fornace e la violenza delle fiamme erano tali che tutto rumoreggiava e sembrava tremare. Alcuni detenuti coperti di fuliggine e grondanti di sudore dovevano grattare uno dei forni [crematori] per farne uscire una sostanza incandescente e biancastra, la quale si era agglomerata in strisce[1] che si incrostavano sul pavimento di cemento, sotto la griglia del forno. Non appena questa massa si era un po' raffreddata, prendeva un colore grigiastro. Era la cenere di uomini ancora in vita qualche ora prima, i quali avevano lasciato questo mondo dopo un martirio atroce senza che nessuno si preoccupasse di loro.[2]

Note[modifica]

  1. Nel testo: "striscie".
  2. Da Trois ans danz une chambre à gaz d'Auschwitz, citato in Luigi Fenizi, Icaro è caduto Parabola storica dell'utopia moderna, Bardi Editore, Roma, 2003, p. 291.

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