Vai al contenuto

Francesco Fausto Nitti

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Francesco Fausto Nitti (1899 – 1974), antifascista, partigiano, massone e giornalista italiano.

Il maggiore è un rosso

[modifica]

Ricordo quella mattina di novembre del 1936 nella nostra piccola casa di Périgueux, cittadina del Sud-Ovest della Francia. Ero affaccendato non so più a che cosa, quando mia moglie, quasi concludesse un discorso già iniziato, mi disse all'improvviso: «Tu vuoi partire, non è vero? Ci pensi sempre anche se non dici nulla. Ti trattiene il pensiero di noi. Ma se tu credi dover andare, va' pure. Noi tre faremo del nostro meglio e speriamo che tutto finisca bene».

Citazioni

[modifica]
  • Proseguendo la strada [dalla Catalogna], la visione si spezza: ed ecco l'Aragona. Il rapido e aspro mutarsi dello scenario e quel sovrapporsi di visioni squallide alle ridenti immagini appena lasciate, colpiscono come qualcosa di tragico, di ineluttabile, che scende fino al cuore in impressione dolorosa. La strada, la carretera, che è un personaggio vivente della Spagna, continua a distendersi in linee ora rette ora sinuose, ma da questo momento il terreno è un altro e il paesaggio che essa attraversa, costeggia e accompagna è un paesaggio a tinte grigie e giallastre degradanti in toni più cupi: monotone lande d'ocra rossa biancheggianti di pietre come un ossario manomesso e interrotte qua e là dal fogliame di pochi alberi nani. Sullo sfondo il verde opaco delle colline rudi e cespugliose che il sole divora. Uno spettacolo di desolazione e di tristezza che pure non prostra ma fortifica. Questo suolo arido, che nell'austerità delle sue tinte arde sotto un cielo ancora più triste, vi toglie ogni gioia di vivere, ma vi obbliga anche a difendervi, a raccogliere tutte le vostre energie, a lottare. Lotta, perché la contrada è ostile all'uomo che l'abita, soprattutto in questa stagione primaverile, quando il vento si scatena e sferza e urla per settimane e settimane sollevando polvere grigia e impalpabile che penetra ovunque. (pp. 9-10)
  • La guerra è il contrario della vita e la condizione di soldato è la più innaturale per l'uomo. Eppure noi siamo qui con gli stessi occhi e con le stesse braccia della nostra infanzia, compiendo oggi gesti che non mai avremmo pensato di compiere. Almeno, pensavo, giovasse al mondo questo nostro sacrificio, e non tanto il sacrificio della vita, quanto quello, che oggi accettiamo e che è forse superiore, di compiere con il viso stesso, con gli occhi, con le braccia stesse e con il cuore della nostra infanzia, questi gesti di morte contrari al cuore dell'uomo. Giovasse almeno al mondo il sacrificio di sangue cui migliaia di uomini in questo momento si apprestano, e nelle città e nei villaggi di tutto il mondo incitasse alla lotta contro la nemica eterna dell'uomo, la miseria, la miseria bruta, feroce, avvilente! La miseria che è padrona delle città, dove le mandrie di schiavi di un regime di sfruttamento e di abbiezione vendono per un salario insufficiente le loro braccia e la loro gioventù. Noi diamo contro questa miseria il nostro sangue e la nostra vita, ed è un sacrificio questo che deve costruire. Questo, pensavo, è l'anelito che in alcuni è chiaro e preciso e in altri è appena una luce indistinta nelle coscienze ma brillerà. Questi uomini hanno sentito per istinto che in questa trincea c'è l'ansia di progresso di tutto il mondo. (pp. 86-87)

Il mondo moderno è così ingiusto, assurdo e feroce, che la lotta continua e continuerà. La guerra di Spagna è una battaglia. Altre battaglie si annunciano in questa Europa senza pace e ci ritroveremo allora, come prima, come sempre, nella stessa trincea.

Bibliografia

[modifica]
  • Francesco Fausto Nitti, Il maggiore è un rosso, Einaudi, 1974.

Altri progetti

[modifica]