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Fulvio Testi

Al 2024 le opere di un autore italiano morto prima del 1954 sono di pubblico dominio in Italia. PD
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Il conte Fulvio Testi

Fulvio Testi (1593 – 1646), poeta italiano.

  • Ruscelletto orgoglioso, | ch'ignobil figlio di non chiara fonte | un natal tenebroso | avesti intra gli orror d'ispido monte, | e già con lenti passi | povero d'acque isti lambendo i sassi. (da Ruscelletto orgoglioso, vv. 1-6)
  • Tanto può, tanto impetra | la facondia di Lope; ei sol fu degno | di mutar lingua a l'Apollineo regno. (da In morte di Lope Vega, in Poesie liriche)

Citazioni su Fulvio Testi

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  • Cupidissimo di onori, fu fatto cavaliere di S. Maurizio dal duca Carlo Emanuele, cavaliere dell'ordine di S. Iago da Filippo IV di Spagna. Ebbe commende e feudi molti. Ma l'animo profondo non era soddisfatto di quelle vanità, onde nelle sue rime, che sono talvolta quasi confessioni intime, il disprezzo per le corti e le vanità del mondo, la esaltazione – secondo lo spirito del poeta latino Orazio – della vita tranquilla e mediocre, e un riguardare dall'alto e severamente alla corruzione dei tempi, e un'onda di malinconia stanca, insolita nei clamorosi verseggiatori di quell'età. (Eugenio Donadoni)
  • Se fosse venuto in età meno barbara, e avesse avuto agio di coltivare l'ingegno suo più che non fece, sarebbe stato senza controversia il nostro Orazio, e forse più caldo e veemente e sublime del Latino. (Giacomo Leopardi)

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