Gëzim Hajdari
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Gëzim Hajdari (1957 – vivente). poeta e traduttore albanese.
Citazioni di Gëzim Hajdari
[modifica]- Farsi chiamare poeta migrante è un grande onore, è un privilegio, perché significa non metterti sullo stesso piano di Baricco, per esempio. È un grande onore perché tutti i mistici grandi poeti sono stati dei migranti. Erano tali perché si liberavano della nazionalità, e raggiungevano altre dimensioni, valori universali, altrimenti sarebbero rimasti provinciali. In Albania uno si definisce poeta perché ha pubblicato un libricino e qualche poesia, ma essere scrittore e poeta significa conoscere il mondo, oltrepassare le dimensioni e i limiti del paese da cui si proviene. La poesia migrante è qualcosa che si muove, che si trasforma, è albanese ma anche universale, appartiene al mondo non solo all'Albania, non può che essere molto ricca. Ma è un titolo che va acquisito, non tutti lo possono diventare, perché vuol dire creare valori, poesie che parlano a popoli diversi, insegna l'arte del dialogo ai popoli, insegna a tutti a essere stranieri e migranti in questo mondo per capirsi.[1]
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista di Marjola Rukaj, "Farsi chiamare poeta migrante è un onore, un privilegio, perché significa non metterti sullo stesso piano di Baricco, per esempio. Tutti i grandi poeti sono stati dei migranti... perché liberandosi della nazionalità raggiungevano altre dimensioni, valori universali, altrimenti sarebbero rimasti provinciali"., balcanicaucaso.org, 20 gennaio 2009.
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