Georges Rivière
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Georges Rivière (1855 – 1943), pittore e critico d'arte francese.
Citazioni di Georges Rivière
[modifica]- Il Moulin [de la Galette] era il luogo di ritrovo abituale delle famiglie operaie di Montmartre. Genitori e bambini piccoli sedevano ai tavoli, mangiavano torte, bevevano vino o birra, mentre le ragazze ballavano all'impazzata fino all'ora di cena. L'elemento femminile del Moulin non era composto solo da queste oneste ragazzine. Ci venivano anche parecchie giovani donne che non si professavano virtuose, ma erano lì, come le altre, per il piacere di ballare, senza nessun altro scopo.
- Le Moulin était le rendez-vous ordinaire des familles ouvrières de Montmartre. Les parents et les petits enfants s'installaient à des tables, mangeaient de la galette, buvaient du vin ou de la bière, tandis que les jeunes filles dansaient éperdument, jusqu'à l'heure du dîner. L'élément féminin du Moulin ne se composait pas uniquement de ces honnêtes petites filles. Il y venait assez de jeunes femmes qui ne faisaient pas profession d'être vertueuses, mais elles étaient là, comme les autres, pour le plaisir de danser, sans autre dessein.[1]
- L'artista più attaccato, più maltrattato, da quindici anni, dalla stampa e dal pubblico, è Cézanne. Non c'è epiteto offensivo che non venga accostato al suo nome, e le sue opere hanno ottenuto un successo d'ilarità che dura ancora. [...] Cézanne appare come un greco della belle époque; le sue tele hanno la calma, la serenità eroica dei dipinti e delle terrecotte antiche, e gli ignoranti che ridono davanti ai Bagnanti, per esempio, mi fanno l'effetto di barbari che criticano il Partenone. Cézanne è un pittore, e un grande pittore. Quelli che non hanno mai preso in mano un pennello o una matita hanno detto che non sapeva disegnare, e gli hanno rimproverato "imperfezioni" che non sono che una raffinatezza ottenuta grazie a un'enorme abilità. So bene che, nonostante tutto, Cézanne non può avere il successo dei pittori alla moda [...] ma la sua pittura ha l'inesprimibile fascino dell'antichità biblica e greca, i movimenti dei personaggi sono semplici e grandi come nelle sculture antiche, i paesaggi hanno una maestà imponente, e le sue nature morte così belle, così esatte nei rapporti tonali, hanno, nella loro verità, qualcosa di solenne. In tutti i suoi dipinti, l'artista commuove, perché egli stesso prova, davanti alla natura, un'emozione violenta che l'abilità trasmette alla tela.[2] (da L'Impressionniste, 1 aprile 1877)
Note
[modifica]- ↑ (FR) Da Renoir et ses amis, H. Floury, Paris, 1921, p. 123.
- ↑ Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli – Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8
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