Ghana

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Bandiera del Ghana

Citazione sul Ghana e sui ghanesi.

Citazioni[modifica]

  • Forza Ghana! Questi sorridenti ragazzoni del Ghana sono la nostra speranza, il nostro futuro, la nostra salvezza. (Beppe Grillo)
  • Ho pensato che il Ghana potesse diventare un simbolo di speranza per centinaia e migliaia di oppressi in tutto il mondo, che lottano per conquistare la libertà. (Martin Luther King)

Kwame Nkrumah[modifica]

Kwame Nkrumah
  • Ci hanno educati a essere copie inferiori degli inglesi, caricature da deridere con le nostre false arie da alta borghesia britannica, le nostre sgrammaticature e i nostri modelli distorti pronti a tradirci ad ogni passo. Non eravamo né carne né pesce. Non ci fu concesso di conoscere il nostro passato africano e ci fu fatto sapere che non avevamo un presente. Quale futuro potevamo aspettarci? Ci insegnarono a giudicare barbare e primitive la nostra cultura e le nostre tradizioni. I nostri libri scolastici erano libri inglesi, che ci parlavano della storia inglese, della geografia inglese, degli stili di vita inglesi, delle consuetudini inglesi, delle idee inglesi, del clima inglese. Molti di questi manuali non venivano aggiornati dal 1895.
    Tutto questo deve cambiare. Ed è un compito quanto mai arduo.
  • Ci sono vaste savane nel nord del paese, ideali, con la giusta irrigazione, per la coltivazione del cotone. Eppure per molti anni abbiamo speso milioni di sterline per importare dall'estero abiti di costosa fattura.
  • Con l'epicentro collocato a duecento miglia circa a nord dello spartiacque tra i fiumi Senegal e Niger, fu uno dei primi regni dell'Africa occidentale. Sebbene il Ghana uscì gravemente indebolito dall'invasione degli Almoravidi nell'XI secolo, le sue tradizionali forme di governo e impero non perirono.
  • Dipendo dai milioni di abitanti del paese, sia dai capi che dal popolo, perché mi aiutino a riforgiare il destino di questo paese. Siamo pronti a sollevarlo e a trasformarlo in una nazione che sarà rispettata da ogni paese del mondo. (Discorso durante la cerimonia d'indipendenza del Ghana, 6 marzo 1957)
  • Finalmente, la battaglia è finita! E così il Ghana, il vostro paese benamato, è libero per sempre. (Discorso durante la cerimonia d'indipendenza del Ghana, 6 marzo 1957)
  • Il Ghana, nel bene e nel male, era al centro dell'attenzione di tutti. Nella nostra capitale era presente la stampa di tutto il mondo e, se le sfuggiva qualcosa, l'opposizione lo portava alla sua attenzione accompagnando le notizie con le proprie spiegazioni. Nessun fatto, nessun evento era troppo piccolo da non poter essere usato per screditare sia il Ghana che il Governo agli occhi del mondo e per ridurre l'alto prestigio che la nostra lotta e la conquista della libertà ci avevano procurato. Di sicuro, non si è vista spesso un'opposizione così impegnata a sacrificare gli interessi del suo paese per servire i propri scopi, così incurante di distruggere la fondamentale unità della nazione.
  • In Ghana abbiamo giacimenti di bauxite da duecento milioni di tonnellate. Ho citato solo alcune delle nostre risorse naturali; si potrebbero aggiungere molti altri dati, non meno impressionanti.
  • In un paese appena emerso dal dominio coloniale, ci sono molti torti da riparare, molti problemi da risolvere. Per far loro fronte, servono tempo, denaro ed esperienza comprovata. La fine dell'amministrazione coloniale in Ghana, oltretutto, ci lasciò con un basso livello d'istruzione tra la massa della popolazione e senza un sistema scolastico uniforme. Una società di questo tipo cade facilmente preda dei politici privi di scrupoli. Si lascia incantare dalla demagogia e manipolare dall'eloquenza che fa appello alle emozioni più che dalla ragione. In simili condizioni, non fu difficile per l'opposizione individuare terreni in cui covava l'insoddisfazione e piantarvi e coltivarvi i semi del risentimento e della rivendicazione.
  • Nel corso della lotta per l'indipendenza, avevamo posto l'accento sulla necessità dell'unità nazionale in previsione della conquista della libertà e delle enormi responsabilità di cui ci saremmo dovuti fare carico in quanto Stato. Responsabilità che esigevano il massimo dell'impegno da parte di ogni cittadino. Come poteva il nostro popolo fare la sua parte con zelo e dedizione se gli veniva inculcata senza sosta l'idea che il suo Governo fosse disonesto, incapace e corrotto, che i suoi leader fossero privi di scrupoli e assetati di potere e che il sostegno della nazione fosse invocato non per la gloria del Ghana ma per la gloria personale di Kwame Nkrumah? Questa non era libertà d'espressione. Era un abuso di libertà irresponsabile, e se nessuno gli avesse posto freno, avrebbe potuto mettere a repentaglio il nostro Stato, la nostra indipendenza e la fiducia delle persone in se stesse e nelle proprie capacità.
  • Sotto il dominio coloniale, i monopoli stranieri avevano completamente piegato ai loro interessi la nostra intera economia. In un paese che era il primo produttore di cacao al mondo, non c'era una singola industria del cioccolato. Sebbene producessimo le materie prime per la fabbricazione del sapone, dell'olio edibile e dei derivati della palma, l'industria per la lavorazione di questi prodotti fu scoraggiata. Le compagnie inglesi che possiedono piantagioni di lime, da noi come nelle Indie Occidentali, di fatto, estraggono il succo dal frutto per poi trasportarlo in blocco nel Regno Unito e rispedirlo imbottigliato ai nostri negozi dove è venduto al minuto a prezzi elevati. Sebbene disponiamo delle materie prime necessarie alla loro fabbricazione, ogni singola bottiglia in uso in questo paese è stata importata. Simili fatti sono contraddistinti da un'assurdità degna di Alice nel paese delle meraviglie, che molti faticheranno ad accettare. Ma sono anche impliciti nel concetto generale e nella politica del colonialismo. L'iniziativa locale, laddove avrebbe potuto minacciare gli interessi della potenza coloniale, fu soffocata sul nascere.

Samia Nkrumah[modifica]

  • Il Ghana da 100 anni esporta oro, cacao, legname, minerali. Dal 2010 anche petrolio. Ma importiamo praticamente tutto ciò che consumiamo. Con costi enormi per la nostra economia e la vita quotidiana.
  • Il Ghana è sempre stato ricco. L'Africa, in generale, lo è.
  • La nascita del Ghana diede il via a un processo incredibile: tutti i Paesi che si affrancarono dal colonialismo lo fecero sulla spinta della liberazione ghanese e il governo di Nkrumah fornì loro appoggio logistico e politico.
  • Nella nostra cultura c'è un simbolo molto importante: il Sankofa, tipico dell'etnia Akan. Viene raffigurato come un uccello con il becco rivolto all'indietro, a raccogliere i pezzi buoni rimasti, per poi poter andare avanti. Ecco: dobbiamo comprendere cosa non abbiamo concluso nel passato, e partire da lì per costruire il futuro.
  • [...] noi dobbiamo essere orgogliosi di chi siamo, del nostro cibo, delle nostre tradizioni. E dovremo essere capaci creare la nostra propria economia, senza più attendere soltanto gli aiuti dell' occidente.
  • Voglio conoscere e capire il mio Paese, innanzitutto. E iniziare dalle mie origini mi aiuterà.
  • Un Ghana forte fa bene al mondo.

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