Giampaolo Barosso

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Giampaolo Barosso (1937 – 2014), scrittore italiano.

Citazioni su Giampaolo Barosso[modifica]

Giorgio Manganelli[modifica]

  • Il signor Barosso è goloso di nonsense: Orobo, Ervo, Lero, Gilo, Zirbo: ama le definizioni stravaganti e pedanti: «Bariglione: vaso per tenerci salumi e munizioni di guerra», con esempi di falso popolano: «Busigno: cenetta. San Busigno: Santa Cenetta, piccola eucarestia alla buona». Né mancano citazioni di scrittori, abilmente fittizie.
  • Il signor Barosso ha tuttavia il senso infallibile del superfluo, che è l'anima del lusso. Egli sa che la parola da gioielliere raccoglie sotto la sua bandiera innumeri particolari, minuti, pittoreschi, affascinanti. Ad esempio, quel «guerriero etrusco» potrebbe essere celibe, bilingue, blasfemo, daltonico. Una parola così la si può usare una volta al secolo, e non si vende a rate. Il signor Barosso non l'ha messa nel Dizionarietto perché è un avaro. uno scedardo e, senza offesa, scazzeggia.
  • Non conosco il signor Barosso, che ha pensato un Dizionaretto della lingua italiana lussuosa. Il risvolto mi avverte che è stato collaboratore di «Topolino» e autore di Principi generali di linguistica operativa. Sento di doverlo chiamare signor Barosso, giacché in tal modo riconosco che egli appartiene, totalmente, al genere «confezione regalo». Se mai vi fu domator di destrieri, degustator di lieo, esperto di verzure, certo è questo serio e divertente signore. Poiché ora, transumato totalmente alle lettere e ai campi, vive presso Amelia, lo sospetto intenditore di tordi. Frequenta costui quella tal gargotta di Amelia dove si gustano palombacci e tordi? Temo di no, non ho mai visto entrare nessuno a cavallo.

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