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Gianni Merlo

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Gianni Merlo (2019)

Giovanni Merlo, detto Gianni (1947 – vivente), giornalista sportivo italiano.

Citazioni di Gianni Merlo

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  • [Su Pietro Mennea] Talvolta un po' diffidente, si apriva solo con una cerchia ristretta di amici. Gli piaceva stare da solo. A Formia, al Centro di preparazione olimpica, aveva una camera tutta per sé. Non era uno che usciva con gli altri, faceva una vita quasi da monaco. Ha avuto come tutti degli amori, due fidanzate, ma era un professionista in tutto e per tutto. Certi atleti vogliono solo staccare. Lui, dopo una gara, pensava subito a quella che sarebbe venuta dopo. Non è mai stato un uomo facile, come tutti i professionisti dello sport. Era anche prevenuto su alcune cose, aveva un certo tipo di idee. Veniva da un ambiente tradizionale, la sua realtà era quella della Barletta di quegli anni. L'atletica è stata per lui un trampolino vero per cambiare vita.[1]

La Gazzetta dello Sport, 22 settembre 1998.

  • Nel giro di una breve estate diventò una donna bionica. Una bacchetta magica la trasformò da normale e onesta sprinter in una sorta di Wonder Woman. Flo - Jo studiava ogni particolare e riuscì a imporre anche una moda: ricordate i suoi body sexy e le lunghe unghie laccate? Poi, come una cometa, sparì all'orizzonte. Alcuni dissero che preferì evitare la sorte di Ben Johnson, uomo bionico, smascherato proprio a Seul. I dubbi l'hanno inseguita.
  • Quell'Olimpiade coreana ha rappresentato il culmine perverso di uno sport che si affidava ai segreti della farmacologia. Ma tutto era cominciato agli inizi degli anni Ottanta, quando il boicottaggio politico aveva salvato l'ideale olimpico grazie al favore popolare, favorendo però il patteggiamento segreto sull'immunità da garantire ad alcuni cultori delle pratiche proibite del doping. I Giochi di Mosca 1980 e di Los Angeles 1984 sono state tappe da ricordare per quanto di buono hanno offerto dal punto di vista spettacolare, ma da additare anche come esempi da evitare in futuro, perché i compromessi accettati dai dirigenti, dai tecnici e dagli atleti hanno portato conseguenze devastanti.
  • [...] Flo - Jo è diventata un simbolo ambiguo e forse, nei suoi confronti, ciò non è giusto. [...] vogliamo [...] ricordarla con il viso illuminato da quel sorriso che le aveva addolcito la smorfia di fatica mentre volava verso il traguardo d'oro di Seul. Era un sorriso umano, non di una donna bionica.

Note

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  1. Citato in Francesca Bussi, «Una vita da monaco, il pensiero alla prossima gara», vanityfair.it, 21 marzo 2013.

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