Giovanni Conso

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Giovanni Conso

Giovanni Conso (1922 – 2015), accademico e giurista italiano.

Citazioni di Giovanni Conso[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Ammodernamento della polizia, revisione dei servizi di sicurezza e potenziamento delle strutture giudiziarie sono i capisaldi cui dedicare tutte le cure e le provvidenze possibili.[1]
  • Più che maggiori poteri, occorrono alla polizia la completa disponibilità dei suoi organici, un equipaggiamento di assoluta sicurezza e mezzi materiali perfezionati, una preparazione professionale costantemente aggiornata, orari di lavoro non troppo stressanti, la collaborazione di tutte le forze sociali.[1]
  • [Sulle conseguenze della repressione a dispetto della prevenzione] Questo è il destino che incombe su ogni iniziativa che, anziché affrontare le questioni sociali risalendo alle radici, pretenda di aggredirle con l'arma grossolana della repressione.[2]
  • Non si può e non di deve uscire da Tangentopoli né con colpi di spugna né con linciaggi di piazza o intransigenze esasperate.[3]

Citazioni su Giovanni Conso[modifica]

  • [Sul rapporto tra mafia e stato nel periodo degli attentati, e la riforma del 41bis] Conso decise di dare un segnale di disponibilità all’ala moderata di Cosa nostra, guidata da Bernardo Provenzano, per fermare le stragi. (Claudio Martelli)
  • Conso è un insigne giurista, mai sfiorato da un sospetto di collusione o cedimento a interessi illeciti. (Pino Arlacchi)

Note[modifica]

  1. a b Da Ci può essere ordine senza fermo di polizia, Stampa Sera, 21 marzo 1977.
  2. Da Ma è vero che da noi non c'è repressione, Stampa Sera, 1° agosto 1977.
  3. Da un'intervista di Dario Cresto-Dino, E Conso ringrazia: ha ragione. Adesso rimettiamoci al lavoro, La Stampa, 11 giugno 1993.

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