Giovanni Marco Rutini

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Giovanni Marco Rutini

Giovanni Marco Rutini, indicato anche con i nomi di Giovanni Maria o Giovanni Placido (1723 – 1797), compositore e clavicembalista italiano.

Citazioni su Giovanni Marco Rutini[modifica]

  • A parte i convenzionalismi, i pezzi riusciti in questa opera [I matrimoni in maschera] denotano un felice temperamento di compositore. Molte cose il Rutini ha lasciato senza rilievo, un rilievo, diciamo così, pittoresco, quale sarebbe stato desiderabile, ad esempio, con una qualche forma di canzone, nell'uscita degli zingari al primo atto, con qualche danza significativa nella lezione del ballo, ove un rigaudon era richiesto pure dalle parole, e nella scena finale. Quel che v'è di notevole è il temperamento del comico e del serio, in quelle convenzionalistiche «parti buffe», le quali in molti autori restano fiacche musicalmente, perché non decisamente buffe e farsaiole nel libretto, e, quindi, non ispiratrici di comici modi musicali. Qui il mezzo carattere è ben tracciato. Notevole anche il numero delle frasi in ogni pezzo, ciò che spesso seconda lo svolgimento o il passaggio sentimentale, e crea piacevole varietà. (Andrea Della Corte)
  • La musica di questo virtuoso filarmonico si fa conoscere vantaggiosamente non solo per la melodia del suo canto e per una buona condotta nella chiara, nobile e corretta armonia, ma in particolare per la giudiziosa destrezza, con cui si trova unito l'allettamento della facilità dell'esecuzione. (Carlo Gervasoni)
  • Nel Settecento, da Galuppi a Rutini, gli elementi ritmici e tonali continuano ad alternarsi e da questa fusione appare una forma brillante in molteplicità inafferrabili; sono lampi di armonie attraversate dal fluido ritmico a cui si alterna la riposante malinconia di pensose melodie in chiaroscuro. (Guido Pannain)

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