Giuliano Dami
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Giuliano Dami (1683 – 1750), cubiculario[1], aiutante di camera e favorito del granduca di Toscana Gian Gastone de' Medici.
Citazioni su Giuliano Dami
[modifica]- D'insinuanti e leggiadre maniere era costui, e quanto scaltro aveva lo spirito, altrettanto vile e perverso il cuore. Abietto di nascita ed ambiziosissimo, formò un vituperevole disegno, che gli aperse l'adito a disonorare se stesso in un col suo signore[2], ed a corrompere una quantità di giovani ed innocenti persone. La verecondia m'impone il silenzio, ed il ribrezzo mi trattiene la penna. (Antonio Zobi)
- Giuliano Dami e i ruspanti furono il gran soggetto della cronaca e della maldicenza fiorentina al tempo di Gian Gastone (1723-1737)[3]. Del Dami tanto è stato detto che sarebbe superfluo dirne di più. Quantunque venuto su peggio che dal nulla, costui non mancava di un certo spirito; all'odio della cittadinanza fiorentina rispose col farsi fare cittadino nella circostanza dello Squittinio[4], dopo di che compose il suo stemma gentilizio che sono tre pezzi di catasta come si vede sopra la lapide della sua nuova tomba compra et eretta in S. Maria del Carmine. Così l'anonimo cronista, il quale avverte come coi tre pezzi di catasta il Dami volesse ricordare il prisco mestiere suo e dei suoi di fare erba e legna al bosco. (Alessandro Ademollo)
- Nemica fortuna e la sensuale debolezza [del granduca Gian Gastone de' Medici] gli posero a fianco Giuliano Dami, l'uomo più infame che debbasi ricordare in queste pagine. (Antonio Zobi)
Note
[modifica]- ↑ Ant. schiavo o liberto addetto alla custodia della stanza da letto (cubiculum) del padrone romano.
- ↑ Il granduca Gian Gastone de' Medici.
- ↑ Nel testo "1823-1737".
- ↑ Alterazione antiquata di "scrutinio".
Voci correlate
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