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Giuseppe De Marini

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Giuseppe De Marini, propr. Giuseppe Marini (1772 – 1829), attore italiano.

Citazioni su Giuseppe De Marini

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  • Due furono gli artificii che condussero De Marini a tanta elevatezza: la imitazione della natura per mezzo dei più riposti precetti dell'arte, e lo studio elaboratissimo di rilevare e trasfondere nell'uditorio le spirituali dolcezze del bello morale. Egli sentiva, e facea altamente sentire; aveva bella, imponente, maestosa la persona; sonora la voce; dignitoso il portamento. Aveva studiato il cuore per commuovere i cuori, e assaliva con troppo potenti mezzi lo spettatore, perché non lo facesse piangere e palpitare a sua voglia.
  • Nulla trascurava, inquantoché da tutto, anche dalle inezie, può scaturire l'effetto, e ne sovviene che nel Benefattore e l'Orfana del Nota[1], quando sua sorella gli faceva perdere la pazienza, girava senza parlare una sedia, e levava a clamore la sala. Un altro artificio non meno utile usava il De Marini: declamava tre, quattro scene con alquanta calma, e poi ad un tratto, quando l'azione il chiedeva, quando l'interesse drammatico incalzava, quando il poeta spiegava tutte le sue forze e gli affetti erano in lotta, irrompeva nell'ira o nel pianto con tanta violenza, con tanta dolcezza, che bisognava rimanere per forza sbalorditi e compunti, e gridare al miracolo.
  • Ricco di sì rare e preziose doti non si domandi in qual parte riescisse maggiormente Giuseppe De Marini, il Roscio d'Italia: ogni sua apparizione era per lui una vittoria, ogni città una nuova corona d'alloro. Peccato che non si potessero annotare tutte le magiche inflessioni della sua voce, tutti i suoi gesti, tutti i suoi sguardi di fuoco, tutti i suoi più inspirati momenti (che erano innumeri) per potere con essi illuminar l'arte e gli artisti, e infervorarli all'amore del bello e del vero!

Note

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