Giusto de' Conti
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Giusto de' Conti (1390 circa – 1449), poeta e umanista italiano.
La bella mano
[modifica]IVSTI DE COMITIBVS ROMANI VTRIVSQVE IVRIS INTERPRETIS
AC POETAE CLARISSIMI LIBELLVS FOELICITER
INCIPIT INTITVLATUS LA BELLA MANO.
[A]mor qvando per farmi ben felice
l'alta amorosa spina nel cor mio
Piantò colla gran forza del disio:
Che fin nelle mie piante ha la radice:
Mi fe uia singular più che phenice
Me[n]tre a mia uoglia a mo[r]te l'alma inuio
E poi mi tinse nel tenace oblio:
Si che me ricordar di me non lice.
[Giusto de' Conti, La bella mano, Scipione Malpigli, Bologna, 1472.]
Citazioni
[modifica]- (Che) l'alma sciolta dal mondano errore | tanto più sente, quanto è più felice; | e tant'ha più d'amor, quanto più intende.[1]
- Conosco i segni de l'antico foco.[2]
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Giusto de' Conti, La bella mano, Scipione Malpigli, Bologna, 1472.
- Thomas Benfield Harbottle & Philip Hugh Dalbiac, Dictionary of quotations (French and Italian), S. Sonnenschein, Londra, 1904.
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Opere
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La bella mano (1472)