Grado (Italia)
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Citazioni su Grado (Gravo in dialetto gradese, Grau in friulano), comune italiano del Friuli-Venezia Giulia.
- I medici vogliono che Grado diventi una stazione climatica invernale e che questa pensione fiorisca e diventi famosa. (Josef Maria Auchentaller)
- Grado è tutta qui in questi intervalli tra terra e acque e cielo. Intervalli condizionati da una natura felice. Siamo a poca distanza dal Carso; a tramontana, oltre l'estuario c'è la piana del Friuli e, dietro a questa, prima le cortine dei colli poi le prealpi già azzurrine, poi le Giulie, le Carniche, e giù giù la cavalcata delle Dolomiti, tutte zuppe di serenità. Siamo, verso mare, sulla bocca del golfo di Trieste: di fronte a noi Pirano s'arrosa, e Salvore drizza solitaria in mezzo mare la sua lanterna, che a sera si vede baluginare a continuo richiamo.
- Grado non era che uno scalo, un porto esterno della grande e ricca Aquileia. Era situata su un lido ampio e profondo tra le foci dell'Isonzo e quelle del Natisone, che anticamente sfociava in mare. Aquileia era allora la metropoli di tutta la Venezia che andava dall'Adda al Timavo.
- L'incanto di Grado è al di qua dell'opera degli uomini; è proprio solo opera di Dio. Facile dire di che cosa è fatto, quando uno l'abbia vissuto. Facile dire che è fatto solo di luce e delle musiche che la luce intona a tutte l'ore; che è fatto di aria e di arie; che è fatto del gioco alterno delle maree. Ma luce e vento e maree sono propri di tutti i luoghi marini. Lo so; l'incanto di Grado sta nella misura divina cui questi elementi sono musicati.
- Un dosso di rena, un lido stretto e falcato sul vertice di un delta, che un fiume di una volta ha dimenticato; quattro case corrose, strette a ridosso di due chiese, intervallate da poche calli, da quattro campielli odoranti di pesce fresco e di salamoia; una vecchia razza di pescatori inebetiti da molti secoli di fame e di isolamento: così era il paese.