Gregorio Lavilla

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Gregorio Lavilla (2008)

Gregorio Lavilla (1973 – vivente), dirigente sportivo ed ex pilota motociclistico spagnolo.

Citazioni di Gregorio Lavilla[modifica]

  • La prima regola del nostro mondo è: "Motorsport is dangerous", questo significa che c'è una percentuale di pericolo, alla quale non vogliamo pensarci quando entriamo in pista, ma che esiste. O accettiamo questo rischio oppure iniziamo a correre da soli senza altri piloti in pista. Non ci sono tante altre alternative. Questa è la realtà.[1]
  • [Nel 2022, sulla gestione del Campionato mondiale Superbike] Sino ad alcuni anni fa non c'erano limiti, non c'erano controlli sui prezzi di omologazione delle moto, sul numero dei motori, sui costi dei vari componenti come le sospensioni o i freni, e sul numero dei test che le squadre potevano fare. Tutto questo incrementava il divario tra team ufficiali e privati. Le regole che abbiamo introdotto cercano di livellare le possibilità di tutte le squadre. Io sono stato un pilota negli anni 90, ma ti assicuro che mi sarebbe piaciuto molto correre adesso, con gomme tutte uguali e con limiti che cercano di diminuire il gap tra gli ufficiali ed i privati. Considera poi che, per fortuna, la vera differenza alla fine la fanno i piloti.[2]

"Chi viene in WorldSBK non compie un passo indietro"

Intervista di Mirko Colombi, motosprint.corrieredellosport.it, 27 novembre 2020.

  • Hai visto che uscita di curva in derapata? Bella, però ai miei tempi si faceva senza controlli elettronici. Forse tutto era più difficile, è incredibile come le cose siano cambiate in pochi anni.
  • [«La Superbike va bene così, con tre corse per round?»] [...] Mi metto nei panni dei telespettatori, dei tifosi in circuito e degli stessi responsabili degli autodromi: avendo gare importanti sabato e domenica, la scelta per chi ne voglia fruire è ampia e completa. Immaginate un padre di famiglia, impegnato domenica con moglie e figli: impossibilitato a venire in circuito, verrà sabato, gustandosi gare, premiazioni e tutto quanto concerne l'evento in essere. La tripla possibilità di risultato piace anche ai piloti. [...] In generale, più si corre, meglio è. Ci si allena per la gara. Si fanno sacrifici per la gara. Si attende la gara. Tutto è rivolto a due cose: il semaforo che si spegne e la bandiera a scacchi che sventola, per risvolti logici. I punti in classifica, i gradini del podio da occupare, i trofei da alzare al Cielo.
  • L'ho sempre detto: bisogna avere obiettivi e, per raggiungerli, non è detto che la strada dritta sia la più semplice. Quanti piloti hanno dovuto fare la valigia per correre in campionati "alternativi" e dimostrare il proprio valore? Tanti. Io stesso ho fatto il campionato tedesco, poi il Mondiale, il British... vincendolo, le porte si sono aperte. Penso che la SBK non rappresenti un passo indietro, tutt'altro.

Note[modifica]

  1. Dall'intervista di Riccardo Guglielmetti, Lavilla: "Non siamo qua per fare business sulla vita dei piloti", gpone.com, 3 ottobre 2021.
  2. Dall'intervista di Carlo Baldi, SBK 2022. GP d'Australia. Gregorio Lavilla: "Ok a nuove regole, ma sono sempre i piloti a fare la differenza", moto.it, 19 novembre 2022.

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