Guglielmo Berchet

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La repubblica di Venezia e la Persia, 1865

Guglielmo Berchet (1833 – 1913), patriota, politico e storico italiano.

Incipit di La Repubblica di Venezia e la Persia[modifica]

Scomparso quasi il nome della Persia, durante il periodo dei califfati (anno 652-1258), soggiogata e divisa quella regione dagli Arabi, dai Mongoli, dai Tartari e dai Turcomanni, cominciò soltanto nel secolo XV a risorgere pel valore di Uzunhasan, il quale poté far rivivere col nome persiano le gloriose tradizioni degli Acmenidi e dei Sassanidi.
Nelle lotte delle due fazioni turcomanne, dell'ariete nero (Karakojunlu) e dell'ariete bianco (Akkojunlu), Hasanbei, detto poi Uzunhasan (il lungo), capo di quest'ultima, rimanendo vincitore, occupò gli stati e le castella di alcuni potenti signori suoi vicini. E mossosi, di poco varcata la metà del secolo XV, contro Gihan shàh, sovrano dell'ariete nero, lo vinse nelle campagne di Erzengian; quindi, sconfitto Ebusaid signore dell'Azerbeigian, si impadronì di tutta la Persia, fra questi confini: a levante l'Indo e la Tartaria, a ponente la Georgia, Trebisonda, la Caramania, la Siria e l'Armenia minore, a mezzogiorno l'Arabia ed il mare dell'India, a tramontana il monte di Bakù[1].

Note[modifica]

  1. Dei Commentari del viaggio in Persia di Caterino Zeno il Cavaliere; nella Raccolta del Ramusio. Venezia 1583, vol. II.

Bibliografia[modifica]

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