Guido Baccelli
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Guido Baccelli (1830 – 1916), medico, politico e accademico italiano.
Citazioni di Guido Baccelli
[modifica]- Il Governo faccia dei cittadini e dei buoni soldati; questo è il debito suo! Gli avvocati, i medici, i matematici, i professori li faccia chi vuole o si facciano da sé, e si trovino la scuola, che credono migliore [...].[1]
- Laddove la malaria è continua, la vita degli umani n'è grandemente scorciata. Nei paesi che circondano le paludi pontine, è frequentissimo trovare le donne che sono colà casalinghe, né scendono alla coltivazione dei campi, due o tre volte vedovate. Ma pur esse, le poverette, sebbene risparmino al paragone dei consorti la vita, pagano assai grave tributo; conciossiaché troppo veloce trapassi la giovinezza loro e le si veggano ad onta del poco numero degli anni, tra le cascaggini di una vecchiezza anticipata. E poi miserando spettacolo quello che offre l'abituro del contadino, costretto dalla necessità del mestiere a travagliarsi in mezzo a lande inospitali. Dal bimbo all'adulto, tutti colla febbre nelle ossa, grami e macilenti versare più largo sudore per accattarsi, meglio che il pane, la china.[2]
- La Festa degli alberi è la vera e propria festa del popolo; è la festa che lascia orme profonde di gentilezza, facendo assurgere ad un dovere sacro e supremo il concetto della conservazione delle selve, poiché è materia di ordine sociale ed economico, poiché offre al popolo salutari ammaestramenti di civiltà e di progresso.[3]
- Le selve sono salute e ricchezza: sono filtri stupendi e centri di produzione ossigena, di ossigeno elettrizzato che è tra le più poderose difese contro gli invisibili organismi malefici. Tutela dei climi, equilibrano la temperatura, disciplinano le correnti dell'aria, provvedono alle condizioni igrometriche del sottosuolo, proteggono i colli nella loro coesione, difendono le praterie, conservano le acque, a noi danno il combustibile ci proteggono dalla grandine e poste sui monti fanno da parafulmine.[4]
- Siamo tutti convinti che nobilitare l'aratro colla robusta e onorata mano dei nostri soldati sarebbe uno degli equivalenti della fortuna d'Italia, perché la fortuna d'Italia è necessariamente agricola.[5]
Citazioni su Guido Baccelli
[modifica]- Baccelli volle sempre vedere al di là del caso presente; oltrepassare l'individuo; riunire più individui e per questo fu clinico veramente generale: fu sempre divisa sua di mostrare, inculcare che tutto lo scibile medico deve convergere, presto o tardi, verso la protezione dei più, ed è presso i più che per lui debbono particolarmente riunirsi od affiatarsi la medicina e la igiene cola sua derivazione: igiene medico-sociale, per rimettere allo Stato più copiosi i frutti, provati e riprovati, dei loro studi. (Luigi Devoto)
- Il prof. Guido Baccelli (1832-1916), medico e uomo politico, usava spesso la lingua latina, perché (diceva), essendo egli romano doveva parlare nella lingua dell'Urbe. Tommaso Tittoni, suo collega al Senato, ricordava che se Baccelli difendeva gli interessi dell'agricoltura esclamava: Omnium rerum ex quibus aliquid acquiritur nihil est agricultura melius. Se proclamava la bonifica delle paludi pontine, apostrofava i colleghi col: Siccentur pomptinae paludes tamtunque agri reddatur Italiae. Propugnava la piccola proprietà col Latifundia Italian perdidere; e riassumeva il suo programma nel riunire res olim dissociabiles, principatum ac libertatem.
Era una posa, certo, ma una posa simpatica. Di lui dicevano scherzando: «Cura i suoi pazienti in latino e li manda all'altro mondo in italiano». (Dino Provenzal)
- Chiunque avrebbe potuto, in omaggio al culto di Roma antica, così diffuso nelle accademie d'Europa, fare quello che attuò Guido Baccelli per il Pantheon e le Terme e il Foro e il Palatino e il Colosseo e il Tempio di Vesta e per tanti altri monumenti e scavi nel Lazio, nella Campania e altrove.
Ma nessuno avrebbe potuto concepire con pari genialità e finalità quella stupenda Passeggiata archeologica che, partendo dall'Arco di Costantino, costeggiando il Palatino e le Terme di Caracalla, racchiude tutte le grandi rovine e le più belle memorie di Roma.
A questa opera insigne che esalta lo spirito del viandante, che educa le giovani generazioni alle memorie sublimi dei nostri avi e indica allo straniero, il grado della nostra civiltà e del nostro culto per le glorie antiche, Guido Baccelli dedicò gli sforzi e le luci più potenti della sua mente romana, perché essa rappresentava, nel suo pensiero, il più fulgido ideale della civiltà umana.
- Guido Baccelli fu un uomo politico che sentì ed amò con fervore sincero il mondo latino, che sentì romanamente e che, perciò, poteva dire più e meglio di ogni altro appartenente alla Nazioni neo-latine: latinus, latine loquor.
- Ma la massima delle benemerenze di Guido Baccelli è stata la sua ardita concezione della bonifica obbligatoria delle terre malariche, a cominciare da quelle dell'Agro Romano, e della bonifica dei contadini mediante quella della terra.
È qui che traspare a genialità del clinico, dell'igienista e del medico sociale, fusa nella mente dell'uomo politico!
Nessuno, prima di lui, aveva intuito il nesso fra le due bonifiche; quella tellurica e quella umana; come nessun Ministro del Lavori pubblici, nemmeno il grande Baccarini[6], aveva saputo mai intuire, al pari di lui, la necessità di combinare insieme, in una bonifica integrale, quella idraulica, quella agraria e quella umana, per ottenere stabilmente la redenzione delle terre malariche. Infatti, le tre bonifiche, se scisse, falliscono sempre.
- Un'idea baccelliana, che fu molto discussa e che incontrò ingiustificate opposizioni economiche e scientifiche, ma sulla quale è necessario, invece, soffermarsi, perché rivela la mentalità dell'igienista o meglio del medico sociale, fu quella del vino popolare.
[...] indulgendo alla massima popolare, ed anche scientifica, che il vino sano e genuino, parcamente consumato, non fa male, e che l'uso ragionevole di esso allontana il lavoratore da quei liquori alcoolici che hanno devastato la salute ed hanno apportato la rovina in tanti paesi, cercò di raggiungere il nobile fine di migliorare, ad un tempo, le condizioni igieniche ed economiche dei lavoratori, promuovendo gare speciali per la produzione di un vino popolare, genuino e di medio prezzo, come di media gradazione alcoolica.
Note
[modifica]- ↑ Da un discorso del 14 marzo 1891; citato in Giuseppe Sanarelli, Guido Baccelli uomo politico e medico sociale, Amministrazione del Giornale "Il Policlinico", Roma, 1916, p. 6.
- ↑ Citato in Luigi Devoto, La medicina politica di Guido Baccelli, Casa editrice dottor Francesco Vallardi, Milano, 1916, pp. 7-8.
- ↑ Citato in Stefano Mancuso, Ambiente, i custodi degli alberi, repubblica.it, 20 novembre 2021.
- ↑ Citato in Luigi Devoto, La medicina politica di Guido Baccelli, Casa editrice dottor Francesco Vallardi, Milano, 1916, p. 11.
- ↑ Da un discorso alla Camera dei deputati del 10 marzo 1875; citato in Giuseppe Sanarelli, Guido Baccelli uomo politico e medico sociale, Amministrazione del Giornale "Il Policlinico", Roma, 1916, pp. 11-12.
- ↑ Alfredo Baccarini (1826 – 1890), ingegnere e politico italiano.
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